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Al buio per 60 minuti: è 'l'Ora della Terra', l'evento per riflettere sulla crisi climatica

Al buio per 60 minuti: è 'l'Ora della Terra', l'evento per riflettere sulla crisi climatica
Diritti d'autore  AFP
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Di Stefania De Michele
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Luci spente da est a Ovest: 60 minuti al buio per l'Ora della Terra, evento promosso dal WWF per riflettere sul cambiamento climatico

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Un gesto simbolico: spegnere le luci artificiali per l'appuntamento annuale con l'Ora della Terra, l'evento globale promosso dal WWF per riflettere sulla crisi climatica e sull'impronta ecologica, cioè quell'indicatore che valuta il consumo di risorse naturali in rapporto alla capacità della Terra di riprodurle. 

Dalla porta di Brandeburgo a Berlino alla Tour Eiffel a Parigi sino al Colosseo a Roma, le città hanno spento le luci in un momento simbolico di condivisione. A Londra il Parlamento, il London Eye, le insegne al neon di Piccadilly Circus hanno spento gli interruttori. Come già nel 2020, anche quest'anno l'iniziativa non ha previsto eventi pubblici a causa delle restrizioni legate al Covid-19. Ma il messaggio è lanciato ovunque.

60 minuti senza luce non risovono il problema dell'elevato consumo energetico che ha come effetto maggiori emissioni di anidride carbonica. Ma l'Ora della Terra - che si celebra dal 2007 - riporta la crisi in agenda. Non solo in Europa: a est del mondo gli skyline delle metropoli da Singapore a Hong Kong si sono oscurati, così come la Sydney Opera House. A ovest, verso le Americhe, sono stati l'Empire State Building di New York, l'Obelisco di Buenos Aires e il Museo del Domani di Rio a restare al buio.

Per quest'anno gli organizzatori hanno detto di voler evidenziare il legame tra le aggressioni al mondo naturale e la crescente incidenza di malattie come il Covid-19. Gli esperti credono che l'attività umana come la deforestazione diffusa, la distruzione degli habitat degli animali e il cambiamento climatico ne stiano favorendo lo sviluppo e avvertono che altre pandemie potrebbero verificarsi se non si fa nulla.

"Che si tratti di un declino degli impollinatori, di meno pesci nell'oceano e nei fiumi, di foreste che scompaiono o della più ampia perdita di biodiversità, le prove sono sempre più evidenti che la natura è in caduta libera", ha detto Marco Lambertini, direttore generale del WWF, che organizza Earth Hour. E questo è dovuto al modo in cui viviamo le nostre vite e gestiamo le nostre economie. Proteggere la natura è una nostra responsabilità morale, ma perderla aumenta anche la nostra vulnerabilità alle pandemie, accelera il cambiamento climatico e minaccia la nostra sicurezza alimentare".

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