Addio a Bernard Tavernier, muore un monumento del cinema francese

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Di Giulia Avataneo
Addio a Bernard Tavernier, muore un monumento del cinema francese
Diritti d'autore  Christophe Ena/AP

Un monumento del cinema francese, europeo e mondiale è morto giovedì a 79 anni.

Bertrand Tavernier, cineasta e scrittore prolifico, innamorato del cinema in ogni sua forma, ha iniziato la sua carriera facendo il critico negli anni sessanta, prima di passare dietro la macchina da presa. Ha firmato pietre miliari del grande schermo, come L'orologiaio di Saint-Paul, in cui rende omaggio alla sua città natale, Lione. Con Una domenica in campagna vince il premio per la regia a Cannes, e con L'Appât, L'esca, l'Orso d'oro a Berlino nel 1995.

L'omaggio ai registi italiani

Nel 2015 il Leone d'Oro alla carriera, ricevuto alla mostra del cinema di Venezia, occasione che Tevernier spese per rendere omaggio ai suoi colleghi.

"Sono molto commosso nel ricevere un premio come il Leone d'oro da un paese che è patria di Roberto Rossellini, Fellini... persone che ho conosciuto e amato molto".

Lascito per gli amanti del cinema

Difensore instancabile delle disuguaglianze, pacifista e umanista, è stato anche presidente dell'Istituto Lumière, che ha creato all'inizio degli anni '80 per preservare l'eredità degli inventori del Cinematografo.

Ha lavorato con le più grandi attrici francesi, da Isabelle Huppert a Sabine Azéma e Sophie Marceau.

I suoi libri vengono considerati la bibbia per chi ama la settima arte. La sua ultima opera è un colossale documentario sul cinema francese: un lascito ai cinefili di tutto il mondo che hanno perso una delle loro voci più autorevoli.