A chiudere le scuole era stata prima la politica (con la revoca della semi autonomia nel 2019), poi il Covid.
Gel disinfettante sulle mani, controllo della temperatura e distanza tra i banchi in aula. Queste sono le novità che hanno trovato al loro ritorno in classe i liceali della parte controllata dall'India del Kashmir, la regione a maggioranza musulmana contesa con il Pakistan.
Prima la chiusura delle scuole nel 2019, dopo la revoca della semi-autonomia della regione, poi la pandemia, che ha impedito agli istituti di riaprire prima.
"Eravamo lontani dagli amici e dalla scuola e questo ha avuto un impatto sulla nostra salute mentale", dice una studentessa, Aleena Waseem. "Ci sentivamo depresse perché non avevamo nessuno con cui parlare e anche lo studio ne ha risentito".
Solo gli studenti delle superiori e in possesso di un certificato di non obiezione firmato dai genitori sono tornati in classe, per il momento. Un modo, da parte degli istituti, per proteggersi in caso di contagio. Ma molti genitori hanno paura a iniviare i propri figli a scuola.
"Penso che la presenza a scuola sia molto importante e questo cambierà sicuramente l'agilità mentale e l'agilità degli studenti, allo stesso tempo", spiega il preside della Little Angels School di Srinagar, Amjad Rathore. "Senza dubbio è stressante, stare seduti a casa per un lungo periodo. Hanno bisogno di uscire e apprendere in classe. Questa è una cosa che fa bene a tutti. Anche a me e agli insegnanti".
Secondo un recente rapporto dell'UNICEF, la chiusura di 1,5 milioni di scuole indiane, a causa della pandemia, ha colpito 247 milioni di alunni. Il rapporto ha stimato che solo uno studente su quattro in India ha accesso a dispositivi digitali e connettività internet, cosa che ha reso alquanto complicata la didattica a distanza.
La decisione di riaprire, dapprima le scuole superiori e man mano anche quelle di grado inferiore (le elementari dovrebbero tornare ad essere in presenza a partire dal 18 marzo), arriva a seguito di un consistente calo dei casi di Covid nella regione. Il territorio di Jammu e Kashmir, controllato a livello federale, ha riportato quasi 125.000 casi dall'inizio della pandemia, con più di 1.950 morti. Attualmente sono meno di 900 i casi attivi.