Il ministro della difesa annuncia la revoca dello "status speciale" della regione himalayana, a maggioranza musulmana. Fuggono in massa i turisti
L'India ha annunciato questo lunedì l'abolizione dello "status speciale" dello Stato di Jammu e Kashmir, garantito dalla Costituzione. Una decisione che potrebbe mettere in pericolo la pace, in una già tormentata regione. E' il ministro dell'Interno indiano, Amit Shah, ad averlo annunciato in Parlamento, tra le proteste dell'opposizione.
La fuga in massa
Turisti e studenti stanno abbandonando in massa la regione a maggioranza musulmana, rivendicata anche dal Pakistan. Domenica sera era stato lanciato un allarme per possibili attacchi terroristici.
"C'è confusione. E' stato bloccato l'accesso a Internet, i nostri cellulari hanno smesso di funzionare", spiega un turista. "Non possiamo effettuare chiamate o riceverne. Le nostre famiglie a casa saranno preoccupate".
Arrestati i leader democratici, sospese le telecomunicazioni
I leader dei partiti democratici del Kashmir, tra cui Mehbooba Mufti, sono stati messi agli arresti domiciliari.
"E' ironico che rappresentanti eletti come noi, che hanno combattuto per la pace, siano ai domiciliari", scrive la donna su Twitter. "Sveglia India!".
L'articolo 370 della Costituzione
L'articolo 370 della Costituzione, che prevedeva lo "status speciale" della regione, permetteva al Kashmir di mantenere competenze autonome su tutte le materie, eccezion fatta per politica estera, difesa e comunicazioni. Inoltre era vietato per persone provenienti dall’esterno comprare case e territori, una per evitare così grandi cambiamenti demografici.
Il rischio ora è che la tensione arrivi alle stelle, che inizino le proteste e si trasformino in scontri violenti con le forze di sicurezza indiane presenti in Kashmir.