All'annuale Conferenza dei conservatori americani, prima uscita pubblica per l'ex presidente dopo aver lasciato la Casa Bianca
Donald Trump non smette di far notizia: in occasione dell'annuale Conferenza dei conservatori americani ad Orlando, l'ex presidente ha fatto la sua prima apparizione pubblica da quando ha lasciato la Casa Bianca.
Tifo da stadio e grande accoglienza per lui, che voleva dimostrare di essere ancora l '"uomo principale" del Partito Repubblicano.
" Vi manco ancora? - dice - oggi sono davanti a voi per sottolineare l'incredibile viaggio che abbiamo iniziato insieme, non ce n'è mai stato un altro come questo, mai viaggio fu così riuscito: abbiamo iniziato insieme quattro anni fa ed è tutt'altro che finita".
Ancora bandito dai social per i noti problemi dovuti alla rivolta al Campidoglio nello scorso gennaio, Trump non esclude una ricandidatura e pone l'accento sulle presunte "mancanze" del suo successore.
"Joe Biden ha avuto il primo mese più disastroso di qualsiasi presidente nella storia moderna - ribadisce - è vero: quest'amministrazione ha già dimostrato di essere contro il lavoro, la famiglia, le frontiere, l'energia, le donne e la scienza.
Abbiamo fatto anche meglio nella seconda elezione rispetto alla prima: ho vinto la prima e anche la seconda, quest'ultima è andata molto meglio della precedente, che vergogna per il nostro Paese".
L'atmosfera alla conferenza era assai favorevole a Trump: i fedelissimi continuano ad acclamarlo, nonostante le spaccature di partito che hano visto 10 membri repubblicani votare per la messa in stato d'accusa alla Camera dei Rappresentanti.
"Questa è una sorta di vacanza per i 'Trumper' del mondo - dice una sua sostenitrice - è un movimento, non può essere fermato, non può essere rallentato: non ci interessa chi è in carica in questo momento, noi vogliamo sostenere il nostro presidente, lo amiamo, ha fatto un ottimo lavoro e le elezioni gli sono state rubate".
Intanto, polemiche ha suscitato il design del palco realizzato alla Conferenza: "Sembra un simbolo nazista", hanno attaccato in molti, ma gli organizzatori liquidano il tutto come "una calunnia".