Navalny in carcere indigna l'Unione Europea

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Navalny in carcere indigna l'Unione Europea. Il capo della diplomazia Ue, Josep Borrell, evoca un arresto politicamente motivato. Il Cremlino ribatte che il dissidente ha violato la legge sulla libertà condizionata

La detenzione dell'oppositore anti-Putin Alexey Navalny da parte delle autorità russe provoca le consuete reazioni a indignazione modulabile dell'Unione Europea e della Comunità internazionale contro il Cremlino.

E il capo della diplomazia di Bruxelles, Josep Borrell, evoca l'avvelenamento del dissidente nell'agosto scorso, ricordando le sanzioni europee contro la Federazione Russa.

Navalny è stato arrestato a Mosca al suo ritorno dalla Germania dopo un lungo periodo di cure di disintossicazione per l'avvelenamento da Novichok.

Per Borrell, "il diritto di Navalny deve essere rispettato pienamenamente e senza condizioni. La politicizzazione della giustizia è inaccettabile. Chiediamo dunque alle autorità russe di liberare Navalny, compresi tutti i giornalisti e gli attivisti che sono stati imprigionati al momento del suo rimpatrio."

Mosca respinge le accuse dell'Unione Europea, e rifiuta di liberare l'oppositore. Le autorità hanno anche ammonito i suoi sostenitori a non scendere in piazza in Russia durante il fine settimana per chiederne la liberazione.

Per la giustizia russa Navalny è stato arrestato perché ha violato i termini della sua libertà condizionale.

"Come per tutti i cittadini russi, l'accusa della violazione di una legge non dipende dalle competenze del presidente. Non c'è nessuna relazione tra le due istanze. I sospetti per i quali Navalny sarebbe stato arrestato perché qualcuno potrebbe avere paura di lui è un'enorme stupidaggine" taglia corto Il portavoce di Putin, Dimitri Peskov.

Il Cremlino spiega all'Unione Europea i meccanismi di separazione del potere giudiziario da quello esecutivo. Navalny è stato avvelenato nell'agosto scorso. L'Ue e la Comunità internazionale sembrano prendere in seria considerazione l'idea che la responsabilità possa essere dei servizi di sicurezza russi, ma il Cremlino nega ogni loro coinvolgimento

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