Il Regno Unito potrebbe abbassare le pretese sui diritti di pesca in acque britanniche. Con un passo indietro significativo, il capo negoziatore inglese David Frost è convinto di poter trovare l'accordo con l'UE. E ora, da più parti, si chiede un allungamento del periodo di transizione della Brexit.
Il Natale potrebbe portare un po' di chiarezza nelle trattative per l'accordo commerciale post-Brexit?
Pare che il capo negoziatore britannico David Frost abbia l'asso nella manica: una proposta sui diritti di pesca che potrebbe sbloccare questi difficilissimi negoziati tra Regno Unito e Unione europea.
Secondo fonti dell'UE, la richiesta inglese di una riduzione del 60% del valore del pescato nelle acque britanniche potrebbe essere decurtata al 35% e, in questo caso. accontenterebbe anche le richieste di Michel Barnier, capo negoziatore dell'UE.
Gli sviluppi "work in progress" nelle trattative arrivano nel momento in cui il premier britannico Boris Johnson si trova nuovamente sotto pressione, per prendere in considerazione la possibilità di estendere i negoziati oltre il nuovo anno.
Una soluzione? Allungare il periodo di transizione oltre il 31 dicembre
Da Bruxelles, infatti, non escludono un'estensione del periodo di transizione, oltre il 31 dicembre.
Con un tweet del 20 dicembre, è intervenuta la premier scozzese, Nicola Sturgeon:
"E' ora imperativo che il primo ministro cerchi un accordo per estendere il periodo di transizione della Brexit, soprattutto adesso, con la scoperta del nuovo ceppo Covid e le varie implicazioni che ne derivano: il che significa che ci troviamo di fronte a una situazione profondamente grave, che richiede la nostra attenzione al 100%. Sarebbe inconcepibile aggravare la situazione con la Brexit".
Il sindaco laburista di Londra, Sadiq Khan, ha dichiarato:
"Per assicurare le nostre principali catene di approvvigionamento e combattere la pandemia di Coronavirus, è più che mai necessario l'impegno totale e condiviso dei ministri. Rischiare il caos e l'incertezza di una Brexit senza accordo è stato sconsiderato anche prima dell'ultima ondata di casi di Covid e delle notizie preoccupanti su quest'ultimo ceppo del virus".
Ma Johnson dice no...
Ma Boris Johnson continua a respingere l'idea di allungare il periodo di transizione e rimane fedele alle proprie idee.
"È fondamentale che tutti comprendano che il Regno Unito deve essere in grado di controllare le proprie leggi, completamente, e quindi dobbiamo essere in grado di controllare anche la nostra pesca. E resta il fatto che le regole dell'Organizzazione Mondiale del Commercio sarebbero più che soddisfacenti per il Regno Unito".
Le regole dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (World Trade Organization - WTO) verrebbero applicate a partire dal 1° gennaio 2021, da entrambi i paesi, in caso di mancato accordo (e di mancato posticipo del periodo di transizione).
Ma l'asso nella manica di David Frost potrebbe sparigliare il tavolo delle trattative e risolvere improvvisamente tutto. Chissà...
La saga-Brexit continua.