Di chi è la zuppa? Tensioni tra Russia e Ucraina per il piatto tipico

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Di Stefania De Michele
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Si chiama 'borscht', è un piatto tipico ed è al centro di una diatriba gastronomica tra Mosca e Kiev

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Può sembrare eccessivo assimilare l'annessione della Crimea da parte della Russia alla paternità della zuppa di barbatiele e cavoli, rivendicata dai due contendenti. Ma questo è: tra Mosca e Kiev scoppia infatti la guerra del 'borscht',  che è il nome del piatto conteso.
Lo chef ucraino Yevgen Klopotenko, 33 anni, formazione a Le Cordon Bleu, è stato promotore del dossier perché il borscht sia riconosciuto dall'Unesco patrimonio immateriale dell'umanità, nonché specificità ucraina.

"Se andiamo in un ristorante all'estero e c'è scritto "borscht" sul menu, la traduzione è "zuppa russa", è semplicemente incredibile!  - sbotta Klopotenko - lo faremo registrare. Restituiremo la cultura del borscht all'Ucraina. Lo cuciniamo così spesso, che è diventato parte della nostra cultura".

In attesa che l'Unesco si pronunci sulla richiesta ucraina di inserire il borscht nella lista del patrimonio immateriale dell'umanità, come la gastronomia francese, la pizza napoletana e il vino georgiano, l'ambasciata russa ha twittato che "_Il borscht è un alimento nazionale di molti Paesi, _tra cui Russia, Bielorussia, Ucraina, Polonia, Romania, Moldavia e Lituania".  

Euronews
Ambasciata russa sul 'borscht'Euronews

Secondo gli ucraini, tuttavia, un piatto con questo nome fu menzionato per la prima volta nel 1548 nel diario di un viaggiatore europeo che ne acquistò una parte in un mercato di Kiev. E fu solo molto più tardi che la zuppa arrivò in Russia attraverso i coloni ucraini.

Un tempo parte dell'Impero russo e poi dell'URSS, l'Ucraina, dove gran parte della popolazione parla russo, è rimasta in gran parte nella sfera d'influenza politica e culturale del suo potente vicino anche dopo la caduta dell'Unione Sovietica nel 1991.

"Tutto è sovietico - ha commentato lo chef Klopotenko - l'Urss ha ingoiato l'Ucraina, l'ha masticata e sputata, ed è tempo di rimediare". 

Il ricevimento della candidatura Unesco sarà deciso entro il marzo 2021.

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