Timidi segnali di riduzione dell'epidemia in porzioni d'Europa

Timidi segnali di riduzione dell'epidemia in porzioni d'Europa
Diritti d'autore Thibault Camus/AP
Di Paolo Alberto ValentiANSA
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In Francia si riaprono i negozi da sabato e si punta a un natale a scartamento ridotto ma in famiglia. Bar, ristoranti e palestre riapriranno solo a fine gennaio se tutto va bene

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Da sabato prossimo riapriranno tutti i negozi e le librerie: lo ha annunciato il presidente francese Emmanuel Macron per alleggerire le misure di lockdown in vista delle feste natalizie. In questa fase rimarrà in vigore l'autocertificazione per uscire, ma sarà possibile allontanarsi fino a 20 km dal proprio domicilio. Bar e ristoranti, come le palestre, riapriranno dal 20 gennaio se i contagi saranno pochi.

La responsabilità di tutti

"Mi rivolgo a voi questa sera per dirvi che dobbiamo andare avanti con i nostri sforzi. Quali sono gli obiettivi? Salvare vite il più possibile, tenere sotto controllo la pandemia, tenendo conto ogni volta nel miglior modo possibile degli altri pazienti, dell'isolamento di alcuni, della nostra economia e del nostro modo di vivere: educazione, cultura, sport, arte del vivere" ha detto in un discorso televisivo un Macron un po' più sorridente del solito. Intanto, come indicato ancora da Macron la vaccinazione contro il Covid-19 potrebbe cominciare in Francia tra fine dicembre e inizio gennaio ma non sarà obbligatoria.

La Gran Bretagna riduce la quarantena

Chi va in Gran Bretagna non dovrà restare in quarantena per 14 giorni come accaduto fin'ora. Dal 15 dicembre, le persone che risultano negative a cinque giorni dal loro arrivo non avranno bisogno di continuare ad isolarsi. Tuttavia il numero totale di morti nel Paese è ora di oltre 56mila persone.

La difficile libertà in Svezia

La Svezia rafforza le restrizioni. A dicembre sono state bandite riunioni di più di otto persone. Ma ristoranti, negozi e attività commerciali restano aperti. Dalla primavera, la Svezia ha gestito la crisi sanitaria senza un vero lockdown.

L'Italia non troppo bene

In Italia dove i morti superano i 50 mila la curva epidemica tende a stabilizzarsi, ma la situazione resta fortemente critica soprattutto rispetto ai morti giornalieri che toccanbo quota 853. Il prossimo Dpcm previsto all'inizio di dicembre dovrà basarsi sull'andamento dei dati epidemiologici: lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nella trasmissione Di Martedì. "Valuteremo fino all'ultimo i dati. Ci sono ancora molti giorni da qui alla scadenza del Dpcm e vorremmo vedere bene quanto si riesce a piegare la curva con le misure adottate finora. Penso - ha proseguito il ministro - che interventi mirati dove la situazione è più difficile siano il metodo giusto".

Guai però, ha avvertito Speranza, "a scambiare i primi segnali che vanno nella direzione giusta per uno scampato pericolo. La situazione è ancora molto seria e la pressione sui nostri servizi sanitari è ancora molto forte e quindi abbiamo bisogno ancora di grande rigore". Speranza ha detto inoltre che si lavora nella direzione di avere un'Italia che sia tutta a zone gialle, "ma i tempi andranno ponderati con grandissima attenzione. Un'Italia che torna a un colore giallo significherebbe che siamo in una fase diversa dell'epidemia".

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