Una rapida allerta e il tracciamento avrebbero ridotto la seconda ondata di covid-19

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euronews Diritti d'autore Giorgio Parisi, Presidente Accademia dei Lincei
Di Paolo Alberto Valenti
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Parla il Professor Parisi, Presidente dell'Accademia dei Lincei, che ha dato la sveglia al Governo italiano nel prendere misure che dovrebbero scongiurare di avere 600 morti al giorno a novembre

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70 mila nuovi casi in Francia con centinaia di morti, 1000 persone in terapia intensiva in Belgio, i posti di terapia intensiva che in Italia vanno verso l'esaurimento, centinaia di morti giornalieri anche in Gran Bretagna...la guerra all'epidemia infuria in tutta Europa ma le task force sanitarie non sembrano essere state aiutate dal tracciamento del virus che pretendeva misure più rigorose come quelle che la Cina aveva messo in campo fin da subito a Wuhan.

Parla il Professor Giorgio Parisi, luminare di Fisica Teoretica nonché Presidente dell'Accademia dei Lincei che ha dato la sveglia alle massime autorità italiane ed ha indirettamente indotto l'adozione di nuove misure di distanziamento sociale per cercare di evitare di avere fra qualche settimana 1000 morti al giorno. La sensazione è che gli esperti della malattia non abbiano molta familiarità con i modelli matematici di tracciamento.

Professor Giorgio Parisi: "C'è stata forse la sensazione che le cose non sarebbero poi andate così male in ottobre, in realtà questo aumento improvviso, brutale dei contagi in Italia ad ottobre e in altri paesi come la Francia (che lo ha avuto un po' prima) ci ha sorpresi tutti. Da quello che capisco nessuno è in grado di mettere il dito sull'aumento attuale di malati, di morti e di casi, per capire perché è scoppiato adesso".

Il gioco al raddoppio

Lei ha fatto un'azione abbastanza clamorosa che ha avuto una reazione immediata perché il Presidente del Consiglio Conte è intervenuto cambiando le "regole del gioco", cos'è che l'ha spaventata e che la spaventa ancora? "Quello che era chiaro è che i casi stavano raddoppiando in una settimana, questo dall'inizio di ottobre e i morti stavano raddoppiando ogni settimana a partire dal 7 ottobre, quindi siamo in una crescita esponenziale veloce. Una situazione assolutamente ingestibile dal sistema sanitario nazionale".

Il tracciamento mancato

La nota dolente quindi è stato il tracciamento... ma cosa si poteva fare e cosa si può fare con un tracciamento accurato? "Ci sono varie cose che si potevano fare: una cosa relativamente semplice era prendere un segmento della popolazione, di 150mila o 200mile persone, scelte a caso, per vedere se si ammalavano e chi fra loro si sarebbe ammalato. L'altra cosa che si poteva fare era reagire un pochino prima. Una cosa è certa: l'epidemia, se non si cambiano le condizioni generali, continua ad aumentare con una crescita esponenziale".

La Cina ce l'ha fatta mentre l'Europa è a pezzi. Come mai?

"Intanto non bisogna dimenticarsi che la Cina ha avuto una epidemia di Sars nel 2003, quindi sapevano esattamente quanto era pericoloso e hanno preso misure fortissime, molto drastiche con la chiusura della città di Wuhan... quando a Wuhan c'erano stati solo 20 morti. La Francia, l'Italia e la Germania hanno deciso invece il lockdown dei rispettivi paesi quando avevano già 200 morti".

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