Usa: il prossimo dibattito presidenziale sarà a distanza. Ma Trump dice no: "Una perdita di tempo"

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Di Euronews Agenzie:  Ansa
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Lo ha deciso la Commissione che li organizza per tutelare la salute di tutte le persone coinvolte dopo la positività del presidente al Covid-19

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Il prossimo dibattito presidenziale tra Donald Trump e Joe Biden, se ci sarà, si terrà in modalità virtuale, con i due candidati collegati in remoto da due località diverse. Dopo la positività di Trump al Covid-19, la Commissione che organizza i dibattiti ha deciso di cambiare il formato per tutelare "la salute e la sicurezza di tutte le persone coinvolte".

Il presidente degli Stati Uniti ha però già fatto sapere che non parteciperà al faccia a faccia a distanza previsto per il 15 ottobre. "Questo non ha nulla a che fare con quello che dovrebbe essere un dibattito. Si sta seduti dietro un computer e si parla, è questo un dibattito? Ridicolo. E poi possono tagliarti ogni volta che vogliono. Mi sento perfettamente, non penso di essere contagioso", ha detto Trump a Fox News.

Un dibattito a distanza "per noi non è accettabile", ha aggiunto il presidente, accusando la commissione organizzatrice di voler "proteggere" il candidato democratico. Stando a quanto dichiarato dal capo della sua campagna elettorale, quella sera Trump farà un comizio. Negli Stati Uniiti i dibattiti presidenziali sono una prassi consolidata, ma non esiste una legge che obblighi i candidati a parteciparvi.

Biden, al contrario di Trump, si è detto favorevole al dibattito a distanza. Lo sfidante democratico, ha fatto sapere il suo staff, "non vede l'ora di parlare direttamente al popolo americano e di confrontare il suo piano per unire il Paese e ricostruirlo meglio di quanto abbia fatto la fallimentare leadership di Donald Trump con il coronavirus che ha gettato la forte economia ereditata nel peggior declino dai tempi della Grande Depressione".

Intanto nelle previsioni della Cnn sul collegio elettorale Joe Biden ha superato per la prima volta la soglia dei 270 elettori (su 538) necessari per essere eletto presidente. Se si aggiungono gli Stati classificati come "saldamente" nel suo campo (203) e quelli che pendono nella sua direzione (87), il totale arriva infatti a 290 voti. 

Il candidato dem sembra inoltre aver ricostruito quel cosiddetto 'muro blu' nel Midwest che Trump aveva infranto nel 2016 per assicurarsi il successo. Per il suo cammino verso i 270 voti elettorali, Trump parte da una solida base di 125, cui vanno sommati altri 38 dal Texas che al momento è orientato nella sua direzione: complessivamente sono 163 voti, quindi gliene mancano 107. Ma il totale dei voti che appaiono contendibili sono al momento 85 in cinque Stati (Florida 29, Georgia 16, Iowa 6, North Carolina 15, Ohio 18) e nel secondo distretto del Maine (1).

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