Libia: il capo del governo di Tripoli, al-Sarraj, annuncia le dimissioni. Che succederà ora?

Libia: il capo del governo di Tripoli, al-Sarraj, annuncia le dimissioni. Che succederà ora?
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Di Euronews - AFP
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"La situazione in Libia, paese spezzato in due, è in uno stato di cristalizzazione che impedisce ogni soluzione politica". Con queste parole, il capo del governo di Tripoli, Fayez al Sarraj, ha annunciato le sue dimissioni entro la fine di ottobre. Un vuoto di potere nelle trattative con Haftar.

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Fayez al Sarraj, il capo del governo di accordo nazionale (GNA) di Tripoli, riconosciuto a livello internazionale, ha annunciato l'intenzione di cedere il potere entro la fine di ottobre.

In un discorso televisivo, il leader libico ha affermato che la situazione politica e sociale in Libia, paese spezzato in due, è in uno stato di "polarizzazione" che ostacola tutti gli sforzi per giungere ad una soluzione politica che impedisca lo spargimento di sangue.

"Annuncio a tutti il mio sincero desiderio di consegnare le mie funzioni alla prossima amministrazione, al più tardi entro la fine di ottobre.
A quel punto spero che il comitato di negoziazione abbia completato i suoi lavori e scelto un nuovo consiglio di presidenza.
E che abbia anche scelto e nominato un nuovo capo del governo".
Fayez al Sarraj
Capo del governo di accordo nazionale di Tripoli
AP/AP
Fayez al Sarraj, capo del governo di Tripoli.AP/AP

Missione non proprio compiuta

Nominato capo del governo di accordo nazionale (GNA) in base a un accordo politico firmato a Skhirat (Marocco) alla fine del 2015 sotto l'egida delle Nazioni Unite, Sarraj non è stato in grado di insediarsi nella capitale Tripoli fino al marzo 2016.

"Ingaggiato" per favorire la stabilità nel paese e nella regione, il risultato non è stato all'altezza delle aspettative. Anche per l'intromissione - nella crisi libica - di molti altri protagonisti internazionali.

Missione non proprio compiuta, dunque, per Sarraj.

60 anni, architetto prestato alla politica, ora preferisce togliere il disturbo.

Cosa accadrà ai negoziati senza di lui?
Si rischia di creare un vuoto di potere?

In realtà, il "delfino" ci sarebbe già. Tra gli astri emergenti, a Tripoli, c’è l'attuale ministro dell’Interno, Fathi Bishaga.
Sarà lui il nuovo leader del governo di accordo nazionale?
L'impressione è che a decidere non saranno esattamente i libici...

AP/AP
Il recente incontro Sarraj-Di Maio, a Tripoli. 1.9.2020AP/AP

Passi comunque in avanti

Sarraj ha affermato che i recenti colloqui tra le parti in guerra (quindi con il generale Haftar), promossi dall'ONU in Marocco, hanno portato all'avvio dell'iter per le elezioni parlamentari e istituzionaIi e ad una nuova fase preparatoria per l'unificazione delle istituzioni statali.

In precedenza, il ministro degli Esteri turco Mevlüt Çavuşoğlu aveva affermato che i funzionari turchi e russi sono vicini a un accordo per un cessate il fuoco totale in Libia.

Proteste di piazza

A Tripoli, intanto, continuano le proteste popolari.
Centinaia di manifestanti si sono radunati fuori dal Consiglio presidenziale, lamentando la carenza di servizi di base e chiedendo nuove elezioni.

Da Gheddafi in poi

Dalla caduta del regime di Muammar Gheddafi nel 2011, la Libia è sprofondata nel caos politico, dove due autorità si contendono il potere: la GNA, con sede a Tripoli e riconosciuta dall'ONU, e un potere incarnato dall'uomo forte della Cirenaica, il generale Khalifa Haftar, che governa l'Est e parte del Sud della Libia.

Nell'aprile del 2019, il generale Haftar ha lanciato un'offensiva contro la capitale, ma dopo 14 mesi di combattimenti, le sue truppe - nonostante il sostegno di Egitto, Emirati Arabi Uniti e Russia - hanno subito un'amara sconfitta per mano delle forze filogovernative, aiutate militarmente dalla Turchia.

Thanassis Stavrakis/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved
Il generale Khalifa Haftar.Thanassis Stavrakis/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved

Sulla via del dialogo

Da allora i due rivali libici, pur continuando a guardarsi in cagnesco, sono tornati sulla via del dialogo e si sono svolti incontri paralleli a Montreux, in Svizzera, dal 7 al 9 settembre, e a Bouznika, in Marocco, dal 6 al 10 settembre, per rilanciare il dialogo e trovare una soluzione politica alla crisi libica.

I negoziati riprenderanno presto a Ginevra.

Il mese scorso, Sarraj ha chiesto un cessate il fuoco e la smilitarizzazione dell'area di Sirte e Jurfa.

Aguila Saleh, portavoce della Camera dei Rappresentanti rivale con sede a est, ha appoggiato la proposta di Sarraj per la smilitarizzazione di Sirte, ma non ha menzionato Jurfa, che comprende una base aerea militare vitale, ora nelle mani di Haftar.

Guterres: "Serve un nuovo processo di pace"

E' intervenuto anche Il Segretario Generale dell'ONU, António Guterres: ha dichiarato che la Libia richiede un nuovo processo di pace politico.

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"Il nuovo percorso politico deve rinnovare le istituzioni esistenti e, allo stesso tempo, muoversi per le elezioni in tempi accettabili. Nonostante tutto, ci sono segni di speranza", ha concluso Guterres, con un ottimismo persino eccessivo.

AP/AP
Il Segretario Generale dell'ONU, António Guterres.AP/AP
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