Bangladesh in ginocchio per le alluvioni: crescono i rifugiati climatici

Un terzo del Bangladesh è colpito dalle alluvioni dovute alle piogge monsoniche che non danno tregua al paese dal 23 luglio. 21 distretti stanno combattendo con acqua e fango che ha distrutto abitazioni e raccolti. Il cambiamento climatico sta mettendo a dura prova l'Asia meridionale. 550 persone sono morte tra Bangladesh, India e Nepal, milioni sono rimasti senza casa.
Molte comunità in Bangladesh e India non si sono ancora riprese dopo che il ciclone Amphan 2 mesi fa ha danneggiato 260.000 case, raccolti e infrastrutture.
In questo screenshot di un video Afp vedete i 20 nuovi blocchi abitativi inaugurati giovedì per gli sfollati nel distretto di Cox's Bazar, nel sud-est del Bangladesh. Ospiteranno circa 650 famiglie.
Tra i nuovi inquilini c'è anche Jobaida Begum, che perse sua madre e sua nonna durante il devastante ciclone del 1991 che uccise 138.000 persone.
"La nostra casa nell'isola di Kutubdia è stata distrutta dal ciclone - racconta - e ci siamo rifugiati in una baraccopoli costiera fuori dall'aeroporto di Cox Bazar. Ma durante l'alta marea, anche questa baraccopoli si trova sott'acqua". La baraccopoli, con una popolazione di 40.000 abitanti, è diventata uno dei maggiori insediamenti dei cosiddetti "rifugiati climatici" in Bangladesh. La maggior parte dei suoi abitanti proviene dall'isola di Kutubdia, nel Golfo del Bengala, circa il 40% dell'isola è scomparsa sott'acqua.
"Il mare ha ingoiato tutto ciò che i miei genitori avevano a Kutubdia - racconta Jillul Karim, 40 anni - Viviamo in questa baraccopoli umida da 25 anni". Anche Jillul Karim è in attesa delle chiavi per il suo nuovo appartamento.