Lione, il Sindaco Doucet a Euronews: "L'economia deve rispettare l'ambiente"

Lione, il Sindaco Doucet a Euronews: "L'economia deve rispettare l'ambiente"
Diritti d'autore Laurent Cipriani/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
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Il neoeletto primo cittadino di Lione, ecologista, si schiera contro l'alta velocità e gli interessi delle lobby

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È uno dei volti della cosiddetta "onda verde" Grégory Doucet, il neoeletto Sindaco di Lione, terza città più grande della Francia.

Ai microfoni di Euronews. in un momento storico in cui il riscaldamento globale non è mai stato così palpabile, il 47enne ecologista, che si è già apertamente dichiarato "contrario alla Tav", spera che la pandemia offra opportunità per reindirizzare l'economia verso un modello più rispettoso dell'ambiente.

Sulla Tav corregge appena il tiro, gettando ombre scure sul giornalista italiano che avrebbe malinterpretato il suo aggettivo 'erronée'ma nella sostanza Doucet ribadisce il concetto, dicendo che "A Lione e intorno a Lione per esempio non si è investito abbastanza nei trasporti pubblici di uso quotidiano e di cui invece bisogna occuparsi in modo prioritario: dobbiamo occuparci del trasporto pubblico che darà domani una risposta ai problemi attuali".  

Il sindaco ribadice quindi la sua contrarietà a investire sul doppione di un'opera che, in fondo, già c'è e invece sostiene l'urgenza di occuparsi del trasporto delle merci sui tir, per esempio, altro argomento da sempre freccia nell'arciere dei Verdi anche italiani.

"Quando l'Unione europea prende un impegno, con i soldi sul tavolo si pensa: 'Stiamo andando in quella direzione' - dice il primo cittadino - naturalmente si sta andando nella giusta direzione, ma sta anche a noi sapere come usare l'ormai noto 'Green deal', e soprattutto presterò attenzione al modo in cui viene messo in atto per questo tipo di problemi.

I grandi annunci valgono solo se vengono trasformati in azioni concrete: vedremo esattamente dove finiranno gli investimenti".

Doucet suggerisce anche un rilancio del settore turistico con più eco-responsabilità: più treni notturni, come ha fatto l'Austria, meno viaggi aerei a lungo termine ed una cooperazione tra le principali città per influenzare le politiche europee.

"Ci sono due livelli molto importanti in grado di trasformare le nostre società a livello locale - ribadisce Doucet - in primo luogo, le città e poi c'è il livello europeo, quindi dobbiamo avere una forte presenza nel Parlamento europeo, ed è già così.

I Verdi sono rappresentati in un modo molto importante, ora auspicherei una rete di grandi città, questo è il mio desiderio, una rete di città europee che danno l'esempio per pesare sulle istituzioni nazionali ed europee: aprire la strada, far capire quello che vogliamo".

Pur avendo "svoltato" nel Parlamento europeo, i Verdi rimangono comunque una minoranza: sta di fatto che l'ambizione "verde" della Commissione europea di far intraprendere all'Europa la lunga strada della transizione potrebbe essere contrastata da un'urgenza più impellente, rappresentata dal rilancio dell'economia.

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