Covid: le due ricerche che daranno un vaccino entro l'estate

Covid: le due ricerche che daranno un vaccino entro l'estate
Diritti d'autore Silvia Izquierdo/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
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Di Cecilia Cacciottoagenzie
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A livello globale, questo già lo sappiamo, il vaccino sarà disponibile però solo nel 2021. Decine le sperimentazioni nel mondo intero, necessarie per arrivare alla pozione più performante

Verso un vaccino nel mondo

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La riapertura in molti Stati degli USA va di pari passo con un aumento dei casi covid. Record di contagi registrato in Florida nelle ultime ore. Nonostante la prudenza, crescono i casi anche a New York. Mentre tutto è pronto per iniziare  la sperimentazione sul vaccino già dal mese prossimo.

Moderna Inc. ha dichiarato proprio nelle scorse ore di lavorare al vaccino insieme al National Institutes of Health(NIH); 30 mila persone saranno vaccinate negli USA, alcune con il vaccino altri con un qualcosa di meno performante così da verificare l'incidenza dell'infezione dopo.

Anche il Brasile dà ossigeno alla ricerca, diventato l'epicentro della pandemia nel continente americano, annuncia infatti la partnership con la Sinovac Biotech che testerà il vaccino su 9000 brasiliani a partire dal prossimo mese. 

 Il governatore dello Stato di San Paulo, Joao Doria, ha potuto così annunciare: "Oggi è un giorno storico per San Paolo e il Brasile, così come per la scienza mondiale. L'Istituto Butantan ha firmato un accordo con il colosso farmaceutico Sinovac Biotech per la produzione di un vaccino contro il coronavirus. L'accordo prevede la partecipazione di San Paolo ai test clinici e di 9000 volontari brasiliani a partire dal prossimo luglio".

La garanzia che entro la fine dell'anno si abbia un vaccino non c'è, ma è un'ipotesi più che realistica ha affermato John Mascola, direttore del NIH's vaccine research center. Nel mondo intero si sperimentano una decina di vaccini, gli studi più avanzati subiranno un'accelerata durante l'estate, tra questo c'è anche quello che viene testato dall'Università di Oxford ed è fatto in collaborazione con il centro di ricerca di Pomezia.

Le differenze nei vaccini

I vaccini addestrano il corpo a riconoscere un virus e combatterlo e gli specialisti affermano che è fondamentale testare vaccini fatti in diversi modi per aumentare le probabilità che almeno un tipo funzionerà.  Il metodo Sinovac prevede la coltura in laboratorio del virus, che viene poi eliminato. Questo tipo di vaccino, i cosiddetti vaccini _````whole inactivated, è _usato da decenni, per esempio contro la  poliomielite, l'influenza e altre malattie, prevede l'iniezione nel corpo di una minima dose del virus,  è un metodo che richiede forti precauzioni di laboratorio.

**Il vaccino prodotto da NIH e Moderna **invece non contiene virus. Questi vaccini contengono il codice genetico per la proteina ``  che ricopre la superficie del coronavirus. Le cellule del corpo usano quel codice per produrre alcune innocue punte di proteine ​​a cui il sistema immunitario reagisce e sarà in grado di reagire anche in una successiva situazione reale. Questo vaccino, RNA è più facile da produrre, ma è una tecnologia nuova e non ancora pienamente testata.

Come vanno i contagi nel mondo?

San Paolo resta una delle città più colpite dall'infezione e nonostante tutto ha deciso di allentare le misure di contenimento. 

Mentre a Rio alcune vittime sono state sepolte nella spiaggia di Copacabana

Leo Correa/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
copacabana beachLeo Correa/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.

E in Russia la diffusione del virus è meno importante rispetto al Brasile, resta il fatto che la Federazione sale sul podio per il numero di contagi circa mezzo milione di positivi. E se anche Mosca ha ritenuto opportuno allentare le misure di contenimento le polemiche infiammano intorno alla trasparenza sui dati.

In India giovedì si sono registrati 10 mila nuovi casi anche qui l'infezione sta mettendo in ginocchio le terapie intensive.

Stando alle stime, il picco sarà raggiunto non prima della fine del prossimo mese. Balram Bhargava, direttore dell'Indian Council for Medical Research: "L'India è un paese così grande e l'incidenza del covid resta bassa, si attesta a meno l'1% nei piccoli distretti. Nelle aree urbane, potrebbe essere leggermente più alta, così come nelle aree cuscinetto. ma sicuramente l'India non attraversa una fase di trasmissione". 

Anche il governo indiano si dice pronto a allentare le misure di confinamento che prolungate metterebbero a dura prova l'economia.

Risorse addizionali per questo articolo • agenzie

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