La decisione dell'AD Gianluca de Ficchy rappresenta una sconfitta anche per il governo di Pedro Sanchez
C'è anche molto di Italia nella crisi della produzione automobilistica in Spagna. È stato l'amministratore delegato della casa, l'italiano Gianluca de ficchy a decidere la chiusura dello stabilimento nella zona franca adiacente il porto di barcellona. Secondo il manager ci sarebbe un eccesso di produzione a fronte di costi di gestione sempre più allti che rendono impossibile continuare a produrre auto in Catalogna.
Dai 110.000 veicoli del 2016 si è passati i 39.000 prodotti oggi.
Il progetto di lacrime e sangue porterà tagli a livello globale. La società aveva pianificato di vendere circa 14 milioni di automobili entro il 2022. Ora, l’obiettivo è più vicino ai 10 milioni e con la crisi del coronavirus le cose potrebbero peggiorare.
Alcuni analisti hanno affermato che chiudere questo stabilimento dal dicembre di quest'anno potrebbe costare oltre un miliardo e mezzo di euro. Gli operai protestano e il governo è imbarazzato visto che il Psoe si gioca molta credibilità sul mantenimento di quanti più posti di lavoro, ma il destino della Nissan a Barcellona sembra segnato.