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Barcellona ricorda gli attentati del 17 agosto 2017: otto anni dopo, il dolore è ancora vivo

Omaggio in occasione dell'8° anniversario degli attentati sulle Ramblas, Barcellona. 17 agosto 2025.
Omaggio in occasione dell'8° anniversario degli attentati sulle Ramblas, Barcellona. 17 agosto 2025. Diritti d'autore  x.com Salvador Illa
Diritti d'autore x.com Salvador Illa
Di Jesús Maturana
Pubblicato il
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Otto anni dopo gli attentati jihadisti di Barcellona e Cambrils del 17 agosto 2017, la Catalogna ricorda le 16 vittime con una cerimonia sobria e intensa sulle Ramblas. Il racconto di quel giorno e l’omaggio del 2025

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Il 17 agosto 2025 segna l’ottavo anniversario degli attentati terroristici che sconvolsero la Catalogna nel 2017. In una cerimonia toccante tenutasi sulle Ramblas, davanti al mosaico di Joan Miró, Barcellona ha reso omaggio alle 16 vittime e ai quasi 150 feriti degli attacchi che colpirono la città e Cambrils in una delle giornate più tragiche della sua storia recente.

Come ogni anno, le autorità hanno lasciato spazio ai familiari e ai sopravvissuti. Nessun discorso politico: solo silenzio, fiori bianchi, e il suono struggente del “Cant dels Ocells” eseguito dal violoncellista Manuel Martínez.

Terrore nel cuore di Barcellona

Alle 16:50 del 17 agosto 2017, un furgone guidato da Younes Abouyaaqoub si lanciò a folle velocità sulle Ramblas, falciando i passanti per oltre 500 metri. Tra le 14 vittime falciate dal mezzo c’erano anche due bambini, Xavi Martínez (3 anni) e Julián Cadman (7 anni), tragici simboli della crudeltà cieca dell’attacco.

Dopo aver abbandonato il veicolo, Abouyaaqoub fuggì a piedi tra i banchi del mercato de La Boqueria, generando panico tra i turisti. Durante la fuga, accoltellò a morte Pau Pérez per sottrargli l’auto. L’attacco fu rivendicato dallo Stato Islamico poche ore dopo.

L’incubo continua a Cambrils

Alle 1:45 del 18 agosto, a Cambrils, cinque membri della stessa cellula terroristica — Moussa Oukabir, Mohamed e Omar Hychami, Said Aallaa e Houssaine Abouyaaqoub — investirono alcuni pedoni con un’auto. I Mossos d’Esquadra reagirono con prontezza, uccidendo quattro attentatori sul posto. Il quinto riuscì a ferire mortalmente una donna prima di essere neutralizzato. Indossavano finte cinture esplosive.

Una cellula nata a Ripoll

Le indagini rivelarono l’esistenza di una cellula jihadista con base a Ripoll, guidata dall’imam Abdelbaki Es Satty, morto il giorno prima in un’esplosione a Alcanar. Qui i terroristi stavano preparando un piano ancora più devastante con bombole di butano ed esplosivi, destinati a obiettivi come la Sagrada Família e il Camp Nou.

I primi arresti avvennero già il 17 agosto: tra i fermati, Driss Oukabir, Mohamed Houli Chemial, Mohamed Aalla e Salah el Karib.

Dopo quattro giorni di caccia all’uomo, Younes Abouyaaqoub fu localizzato in un vigneto a Subirats, a 50 km da Barcellona. Fu ucciso dalle forze speciali catalane quando mostrò quella che sembrava una cintura esplosiva, poi rivelatasi falsa.

Un ricordo che unisce

La commemorazione di quest’anno ha accolto anche familiari di vittime di altri attentati — Eta, Terra Lliure e altri — in un gesto di memoria collettiva che va oltre l’anniversario specifico.

Il minuto di silenzio e la deposizione dei fiori sono diventati parte integrante della ritualità civile catalana, che risponde al terrore con dignità, memoria e unità.

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