Covid-19: Old Vic, Globe e gli altri, i teatri di Londra rischiano di morire

Porte chiuse, sipari abbassati. Le file all'esterno sono ormai un ricordo lontano. il coronavirus ha messo in crisi i teatri di Londra, tutti, dai più piccoli a quelli più storici.
Il luogo che da 25 secoli rappresenta lo spazio dell'incontro e della catarsi collettiva è fermo, lasciando ai singoli, in solitudine, l'elaborazione dell'anno più buio.
Per la direttrice artistica dell'Omnibus Theatre di Londra - gli effetti del coronavirus - sono una preoccupazione costante Marie McCarthy racconta che ogni volta che sente parlare di un'azienda che entra in amministrazione straordinaria provo terrore "perché penso che poteva toccare a noi. Durante tutto questo periodo - aggiunge - non c'è stato un momento in cui sia stata in grado di dire 'passeremo il guado'.
Centinaia di lavoratori fermi da ormai oltre 70 giorni, sentono di vivere uno spartiacque della vita e c'è chi crede sia il caso di ripensare drasticamente il proprio.
Non sono solo i teatri più piccoli a dire a lottare. L'Old Vic è stato uno dei primi a lanciare l'SOS, così tutti gli altri colossi del settore. Affermano di essere criticamente vulnerabili e di fronte alla chiusura. E ciascuno di questi enormi teatri dà lavoro a centinaia di persone. Anche colossi, come il tempio del teatro elisabettiano il Globe, chiedono aiuto: senza aiuti da parte dello Stato è impossibile farcela.
'Siamo orgogliosamente parte dell'identità e del patrimonio nazionale - scrivono i vertici del teatro - la nostra sopravvivenza come associazione dipende in larga misura da un aiuto del governo durante questo periodo di confinamento'.
Secondo David Sanderson, uno dei più importanti critici del Times, non è esagerato affermare che la situazione è "disastrosa" e che "c'è un'aria di ineluttabilità rispetto a quanto sta avvenendo". C'è il rischio, aggiunge, "che le centrali elettriche della cultura britannica vadano in rovina".
Un quadro esauriente della condizione generale di crisi del mondo del teatro britannico è stato presentato all'esecutivo di Boris Johnson dagli addetti ai lavori. Downing street valuta il da farsi ma non è certo che lo show possa continuare per tutti.