Un impollinatore su tre, in particolare api e farfalle, è a rischio estinzione
Secondo le Nazioni Unite, quasi il 35% di tutti gli impollinatori, in particolare api e farfalle, sono a rischio estinzione. Per questo, in occasione della Giornata Mondiale delle Api, che si celebra questo mercoledì 20 maggio, l'Onu sottolinea l'importanza di questi insetti e le minacce che incombono su di loro a causa dell'inquinamento, dei pesticidi e dei cambiamenti climatici.
Alcune iniziative cercano di salvarli: "In questa città, sentiamo davvero che la loro vita è in un fragile equilibrio con la natura, perché sono sotto pressione da tutte le parti", spiega Sarah Wyndham Lewis, co-fondatrice di Bermondsey Street Bees. "Sta a noi mettere fiori per le nostre api, far sì che possano vivere, ma anche dare idee che tutti possono copiare molto, molto facilmente".
Durante il periodo di lockdown, le api sono riuscite a riappropriarsi di luoghi, come parchi, prati o a lato delle strade, dove la vegetazione è stata lasciata crescere.
"C'è un legame diretto tra la sorte delle api e la perdita del loro habitat di fiori selvatici", dichiara Trevor Dines, specialista botanico. "Sappiamo che il 97% dei prati di fiori selvatici sono stati distrutti in Gran Bretagna. E questa è un'enorme perdita di nettare e di colore per la campagna. Quindi, luoghi come i nostri prati e a lato delle strade diventano molto più importanti per le api".
E inoltre questi insetti hanno un impatto diretto sull'economia. Gran parte della frutta e delle verdura consumata in Europa, infatti, dipende dalle api. La produzione agricola resa possibile grazie agli impollinatori vale ben 15 miliardi di euro all'anno.