L'Olanda, un paradiso fiscale nel cuore dell'Europa

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Di Isabel Marques da Silva
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Le grandi multinazionali del digitale sono favorite dalla legislazione fiscale olandese. Ma presto le cose potrebbero cambiare a causa della crisi

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Quello della pandemia non è il solo fronte in cui l'Europa è impegnata e che la vede divisa tra Paesi del Nord e del Sud, altrettanto divisorio in queste ore è anche il tema dei paradisi fiscali.

Stando agli ultimi dati del 2019 del Corporate Tax Heaven Index in testa alla classifica europea dei paradisi fiscali abbiamo : Olanda, seguita da Lussemburgo e Irlanda.

Secondo l'organizzazione Tax Justice Network, l'anno passato la politica fiscale spregiudicata dei Paesi Bassi avrebbe inflitto notevoli perdite di entrate in Francia e Italia ; così come era già stato per Germania e Spagna, nel 2017.

Le cose però stanno cambiando.

"I Paesi Bassi si sentono molto più sotto pressione rispetto ad un anno fa - rivela Alex Cobham, direttore di Tax Justice Network - basti pensare che la Germania ora fa molte più pressioni sulle multinazionali affinché siano più trasparenti e dimostrino che stanno pagando più tasse nel proprio Paese."

In vista anche del Recovery found plan, per affrontare la crisi pandemica, sono molti gli Stati che chiedono di aumentare il bilancio pluriennale 2021-2027. Il che significa cercare nuove entrate. Tra le tante idee c'era quella di tassare le emissione di CO2 e la plastica non riciclata.

Idee che piacciano a Cipro, nonostante anche questo Stato sia considerato una sorta di paradiso fiscale.

Il caso di Cipro

“Siamo un paese a bassa tassazione e vogliamo rimanerlo – ammette Konstantinos Petridis, ministro delle finanze di Cipro -. Vorremo alleggerire le nostre tasse sul lavoro e considerare una sorta di fiscalità verde, e questa è un'iniziativa pienamente sostenuta dalla Commissione.”

Finora, l'Unione europea non ha incluso nessuno Stato membro nella lista nera che comprende legislazioni fiscali che non ripspettano la legislazione. 

Ma gli attivisti per la trasparenza fiscale chiedono almeno che venga mantenuta la cosiddetta  "imposta sugli utili eccessivi".

"Alcune grandi aziende, come Amazon e Google realizzano profitti enomrm - ricorda Alex Cobham di Tax Justice Network -. Lo Stato dove sono registrate in Europa può dire che sono leciti profitti fino al 5 % e che l'imposizione fiscale, vista la situazione straordinaria, può arrivare anche fino al 50 o al 75%"

E per mostrare determinazione in questo senso, Francia, Danimarca e Polonia si sono unite per chiedere di non dare aiuti alle aziende che pagano le tasse nei paradisi fiscali.

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