I "Tiger Kings" d'Europa: sono 1.600 le tigri in cattività nell'Ue

Una tigre siberiana, allo zoo di Bucarest, Romania
Una tigre siberiana, allo zoo di Bucarest, Romania Diritti d'autore AP Photo/Vadim Ghirda
Di Matthew HolroydCinzia Rizzi
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Un mese dopo l'uscita della docuserie targata Netflix, un rapporto di FOUR PAWS International svela cifre e condizioni di vita dei grossi felini, tenuti in cattività nel vecchio continente

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Lo scorso 20 marzo, sulla piattaforma di streaming Netflix veniva pubblicata "Tiger King", una docuserie sulla sfrenata passione americana per tigri e leoni da compagnia. Protagonista degli episodi, Joe Exotic, il re delle tigri appunto. Un appassionato di grandi felini, che anni fa creò una specie di allevamento/zoo privato, con circa 300 esemplari - tigri, leoni e leopardi, tra gli altri - , aperto a tutti coloro che per qualche centinaio di dollari, volevano poter accarezzare cuccioli di questi animali selvatici e farsi una foto con loro. 

Una serie tv - dove non mancano faide, ex criminali, tentati omicidi e poligamia, a condire il tutto - che in poche settimane è stata vista da oltre 35 milioni di persone in tutto il pianeta e che ha fatto scoprire al mondo questa mania americana per i felini di grossa taglia. Basti pensare, che le tigri in cattività negli Stati Uniti (negli zoo, ma anche in quelli che vengono chiamati "santuari") sono circa 7.000, poco meno del doppio dei 3.900 esemplari che vivono in libertà. Come se non bastasse questi grandi felini sono a rischio di estinzione.

In Europa sono 1.600 le tigri in cattività

Secondo un nuovo rapporto di FOUR PAWS International (l'organizzazione globale per il benessere degli animali), ci sono almeno 1.600 tigri in cattività nel vecchio continente. I dati precedenti, che risalgono al 2018, documentavano ufficialmente 913 tigri in cattività in Europa, secondo la Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES).

FOUR PAWS afferma che tigri e cuccioli di tigre vengono sfruttati come "oggetti di scena" per fotografie, in varie strutture in Paesi come Francia, Germania, Spagna e Malta. "Conosciamo un posto dove per 50 euro, si possono passare 10 minuti con grossi felini", ha dichiarato a Euronews Kieran Harkin, responsabile dell'area "Wildlife Animals in Trade" di FOUR PAWS International. Circa 600 tigri sono tenute privatamente per abusi commerciali in Europa e FOUR PAWS teme che la domanda di cuccioli di tigre da allevamento, possa risultare in un "ciclo senza fine".

Storie dell'orrore di tigri che vengono trasportate "nel portabagagli"

La detenzione privata di animali esotici e lo sfruttamento di tigri nei circhi è ancora legale in diversi Paesi dell'Unione Europea, ma FOUR PAWS sostiene che il commercio sia "mal regolato e monitorato" e che molti animali subiscano abusi in condizioni terribili

"E' abbastanza facile per chiunque procurarsi e acquistare una tigre in Paesi dove la detenzione privata è ancora legale", ha detto Harkin a Euronews. "Basta mostrare i recinti e alcune autorità non sono abbastanza qualificate per verificare se siano sono sufficienti o meno per il benessere di una tigre".

I proprietari di questi animali solitamente devono richiedere permessi di importazione ed esportazione ma, secondo Harkin, l'Unione Europea offre un'esenzione oltre confine. "Ci sono pochissimi controlli e abbiamo sentito ogni sorta di storia dell'orrore. Come di persone che trasportano tigri e altri grandi felini nel portabagagli delle proprie auto".

La maggior parte dei Paesi europei richiede anche ai potenziali proprietari di avere una licenza per il possesso di un animale pericoloso, ma FOUR PAWS sostiene che ottenere queste licenze sia "un processo abbastanza facile". 

La vendita di tigri a scopo di lucro può essere un "settore altamente redditizio". Una tigre viva, allevata in cattività in Europa, può valere fino a 22.000 euro, mentre un chilo di ossa di tigre può essere valutato sui 1.700 euro. Si stima che molte tigri, utilizzate ad esempio per i servizi fotografici, possano "perdere il proprio valore commerciale" e alcune parti del loro corpo vengano vendute, per essere utilizzate nella "medicina tradizionale", nei mercati asiatici di Cina e Vietnam, ad esempio.

Ci sono pochissimi controlli e abbiamo sentito ogni sorta di storia dell'orrore. Come di persone che trasportano tigri e altri grandi felini nel portabagagli delle proprie auto
Kieran Harkin
FOUR PAWS International

Quali sono i Paesi europei che hanno più tigri in cattività?

CITES vieta il commercio di tigri selvatiche e mira a garantire che qualsiasi commercio legale di tigri o di parti di esse non abbia alcun impatto sulla sopravvivenza della specie. Ma le tigri in cattività sono elencate in un'appendice CITES separata, che consente il loro commercio legale.

La Repubblica Ceca e la Germania hanno registrato le cifre più elevate di tigri in cattività in Europa, con 180 e 164 rispettivamente. Nel frattempo, il Regno Unito, dove la detenzione privata di tigri in cattività è legale, occupa il terzo posto nel continente, con 123 animali registrati. Anche la Slovacchia ha registrato 119 tigri in cattività, nonostante secondo CITES nel 2018 ce n'erano solo 3 esemplari.

Solo 17 dei 36 Paesi europei contattati da FOUR PAWS - tra cui solo 12 Stati membri dell'Ue - hanno risposto con delle cifre. Le ong stimano che in Italia, uno dei Paesi a non aver risposto, ci siano 400 tigri, tenute in giardini zoologici, case private e circhi.

FOUR PAWS afferma che molti animali in cattività non possano essere rimessi in libertà, mentre il loro commercio illegale alimenta anche la domanda di bracconaggio di tigri selvatiche in tutto il mondo. "Ci sarà sempre un onere maggiore su una tigre selvatica rispetto a una in cattività, quindi stimolando una maggiore richiesta di tigri in cattività, si sta in realtà mettendo più a rischio la popolazione selvatica", ha detto Harkin.

AP Photo/Vadim Ghirda
Una tigre in cattività allo zoo di Bucarest, Romania (2012)AP Photo/Vadim Ghirda

"Sono necessari maggiori sforzi", ammette l'Ue

Per affrontare l'abuso delle tigri, FOUR PAWS ha chiesto con urgenza all'Unione Europea di "sospendere l'esportazione e la riesportazione di tigri vive e parti di tigri", ad eccezione dei santuari per così dire legali. L'organizzazione per il benessere degli animali ha inoltre chiesto all'Ue di introdurre un divieto totale del commercio di tigri.

"Abbiamo bisogno che Bruxelles 'chiuda il rubinetto' e fermi questo afflusso di tigri, oltre alla distribuzione per circhi, per allevamento privato in tutta Europa", ha detto Harkin a Euronews. "Se fermiamo il commercio e le uniche tigri allevate in tutta Europa subiranno un processo di conservazione legittimo, questa sarà la situazione ideale".

Non abbiamo bisogno di accarezzare tigri, di allevare ibridi e di tutto questo divertimento
Kieran Harkin
FOUR PAWS International

La Commissione europea ha adottato un Piano d'azione contro il traffico di animali selvatici nel febbraio 2016, per migliorare gli sforzi contro i crimini sulla fauna selvatica nell'Ue. Ma nonostante i segnali incoraggianti, la Commissione ha affermato che "sono necessari maggiori sforzi, per combattere il commercio illegale di animali esotici".

"Il traffico di animali selvatici continua a rappresentare una grave minaccia per la biodiversità, lo stato di diritto e lo sviluppo sostenibile", ha affermato nel 2018 Karmenu Vella, Commissario europeo per l'ambiente, gli affari marittimi e la pesca. "Dobbiamo intensificare ulteriormente i nostri sforzi per raggiungere gli obiettivi del Piano d'azione entro il 2020 e raggiungere l'obiettivo dell'Agenda delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile del 2030".

"L'Unione europea si è comportata molto bene in altre aree del mondo, quando si tratta di commercio illegale di fauna selvatica", ha detto Harkin. "Ma deve prima di tutto guardare nel proprio giardino, alle proprie giurisdizioni".

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I progressi del piano d'azione della Commissione europea saranno valutati nel corso di quest'anno. Euronews ha contattato la Commissione per ulteriori commenti.

Ci sono santuari e altri luoghi legittimi per osservare gli animali e questi luoghi non sono di certo casa vostra
Kieran Harkin
FOUR PAWS International

FOUR PAWS si è anche rivolta alla popolazione mondiale, chiedendo di non partecipare alle interazioni private con i grandi felini, riconoscendo che "questi non sono luoghi accettabili nel mondo moderno".

"Se si tratta della fauna selvatica dei vostri sogni o di interagire con la fauna selvatica, fatelo in natura. Non c'è paragone con il vedere un grosso felino triste in gabbia", ha detto Harkin. "Ci sono santuari e luoghi legittimi, per osservare gli animali e questi non sono di certo casa vostra".

AP Photo/Vadim Ghirda
Tigre siberiana in gabbia, allo zoo di Bucarest, Romania (2012)AP Photo/Vadim Ghirda
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