Coronavirus, oltre 75.000 morti in Europa

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Nonostante il record, Spagna, Italia e Francia intravedono una tendenza alla riduzione dei nuovi casi

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Mentre in tutta Europa la Pasqua é stata celebrata all'insegna della creatività, indotta dal blocco per evitare nuovi contagi, la pandemia da coronavirus tocca sul vecchio continente la cifra dei 75.000 morti. Tuttavia, mentre Spagna e Italia registrano una tendenza al calo, in Gran Bretagna, dove il premier Johnson è uscito dall'ospedale dopo un contagio, il ministro della Sanità Matt Hancock certifica una realtà opposta.

"Il fatto che oltre 10.000 persone abbiano perso la vita a causa di questo assassino invisibile dimostra quanto sia grave il coronavirus e perché sia così importante lo sforzo nazionale in cui ognuno è impegnato", spiega il ministro.

Intanto, il premier Boris Johnson ha inviato un messaggio di ringraziamento a medici e infermieri della sanità pubblica, per anni penalizzata dai tagli di spesa decisi dai governi:  "Voglio ringraziare i tanti sanitari, uomini e donne, da cui ho ricevuto cure sorprendenti. Ho avuto problemi respiratori, e in ogni momento del giorno e della notte qualcuno si preoccupava degli interventi di cui avevo bisogno. Dunque grazie da parte mia e di tutti noi al Servizio sanitario nazionale".

In Italia ieri si è registrato in numero più basso di morti da tre settimane. Per il nono giorno consecutivo sono calati i ricoveri e i trattamenti in terapia intensiva, alleggerendo la pressione sugli ospedali.

Situazione tendenzialmente analoga in Francia, dove per oggi è annunciato un discorso in tv del presidente Macron. Calano seppur lievemente morti e contagi, effetto delle quattro settimane di isolamento finora trascorse.

In Spagna, dove si assiste ad un netto calo dei nuovi contagi, si comincia a programmare l'avvio di una fase-2, in cui verranno alleggerite le misure di bocco e sarà possibile il riavvio delle attività produttive, perlomeno in alcuni settori dell'industria e delle costruzioni.

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