Organizzazione Mondiale della Sanità: "Non è una semplice influenza"

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Di Stefania De Michele
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L'appello dell'OMS a non sottovalutare la minaccia. Le misure minimaliste del Brasile di Bolsonaro

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Due giorni fa Wuhan, epicentro dell'epidemia di coronavirus nella provincia di Hubei in Cina, ha festeggiato "zero contagi". Tre mesi di misure draconiane per 60 milioni di persone sono serviti a tenere sotto controllo la trasmissione del contagio. L'Organizzazione Mondiale della Sanità guarda a Wuhan come a un esempio, ma la minaccia - dice l'OMS - deve essere presa sul serio.

"Guardate ai reparti di terapia intensiva al collasso"

Il monito proviene da Mike Ryan, direttore esecutivo del Programma di Emergenza Sanitaria dell'OMS: "Date un'occhiata a quello che sta succedendo in alcuni sistemi sanitari nel mondo. Guardate i reparti di terapia intensiva al collasso e i medici e gli infermieri completamente esausti. Questo non è normale. Non è solo una brutta influenza stagionale".

La reazione ''tiepida'' del presidente brasiliano Bolsonaro

Nonostante i casi di contagio da coronavirus nel mondo abbiano superato le 275mila unità con oltre 11.300 vittime, lo scetticismo non abbandona il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, che ha bollato la mobilitazione mondiale come ''isteria collettiva'' e criticato i provvedimenti troppo restrittivi: "Hanno un impatto negativo sull'economia".
Alla tv BrasilGov Bolsonaro è intervenuto con un discorso minimalista: "Dopo l'accoltellamento durante la campagna presidenziale non sarà una piccola influenza a farmi crollare - ha detto - se il medico mi raccomanderà di fare un altro esame lo farò, ma fino ad allora mi comporterò come chiunque di voi qui oggi".

Le misure anti Covid 19 in Brasile

In totale 22 persone che hanno accompagnato Bolonaro in un viaggio negli Stati Uniti sono risultate positive. Secondo la stampa locale, Bolsonaro rifiuta di rendere noti i risultati dei due test a cui sostiene di essersi sottoposto. Sono oltre 900 i casi accertati di coronavirus in Brasile, che ha comunque annunciato giovedì di aver chiuso le frontiere terrestri a quasi tutti i Paesi vicini, con l'eccezione dell'Uruguay a sud, per prevenire la diffusione del virus.
Anche lo stato brasiliano di Rio de Janeiro ha detto che impedirà alla gente di raggiungere le sue spiagge famose in tutto il mondo, tra cui Copacabana e Ipanema.

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