È stato il gennaio più caldo di sempre, con temperature di oltre 3 gradi superiori alla media del periodo. Ma esiste un collegamento tra incendi e cambiamenti climatici? Ancora non è stato provato scientificamente. Ma in Portogallo si stanno attrezzando per evitare incendi mortali come nel 2017.
È stato il gennaio più caldo di sempre.
Almeno da quando esistono le registrazioni dei dati sulle temperature, nel periodo di riferimento 1981-2010.
Un gennaio bollente
Per l'Europa, il mese scorso è stato il gennaio record, circa 0,2ºC più caldo rispetto al precedente gennaio più caldo del 2007.
È stato di 3,1°C più caldo rispetto alla media di gennaio del periodo 1981-2010, con alcune aree con più di 6°C sopra la media del periodo.
Non sono mancate le precipitazioni
L'Europa è stata generalmente più secca della media, con notevoli eccezioni in Norvegia e nella regione dal nord-est della Spagna al sud della Francia, colpita dalle tempeste "Elsa" e "Fabien".
Nell'emisfero meridionale extra-tropicale, un certo numero di paesi ha registrato precipitazioni molto superiori alla media, tra cui l'Australia occidentale, il Madagascar e il Mozambico
Sia l'Artico che l'Antartide hanno visto una copertura di ghiaccio marino inferiore rispetto alla media del periodo 1981-2010.
I dati del "Copernicus Climate Change Service"
Nel nostro programma "Climate Now", il giornalista di Euronews,Jeremy Wilks, ci presenta gli ultimi dati del Climate Change Service dell'Agenzia europea Copernicus.
"È stato molto caldo, per essere inverno. Abbiamo appena avuto il gennaio più caldo di sempre in Europa, con temperature superiori di 3,1 gradi centigradi alla media del periodo dal 1981 al 2010", ci ricorda Jeremy.
Mosca: oltre 9 gradi in più rispetto alla media di gennaio
Andiamo a dare un'occhiata in un contesto più ampio.
Questa è l'anomalia della temperatura dell'aria in superficie per il mese di gennaio dall'Europa attraverso la Russia e fino al Giappone.
Si può notare dalla grafica che qui in Europa ha fatto caldo, ma a Mosca a gennaio la temperatura è stata di 9,4 gradi sopra la media, e ci sono zone dove è stata addirittura di 12 gradi sopra la media.
In Alaska fa più freddo del solito
Vale la pena ricordare che in Europa c'è una notevole variabilità stagionale nel periodo invernale e che alcune zone dell'Emisfero settentrionale, ad esempio l'Alaska, hanno avuto temperature inferiori di 4,7 gradi rispetto alla media di gennaio.
Passiamo ora agli incendi boschivi, il fulcro del nostro rapporto.
Sapete che l'Australia - alle prese con tremendi roghi da ottobre - ha subito feroci incendi anche in gennaio, aggravati dalla siccità e da un'ondata di caldo torrido.
Il giornalista di Euronews, Jeremy Wilks, spiega: "Vorrei mostrarvi queste due immagini satellitari. Questa è stata scattata prima degli incendi, e questa è stata scattata dopo: le zone in marrone sono state bruciate dalle fiamme".
Cambiamenti climatici e incendi: un collegamento ancora da spiegare
Si prevede che il cambiamento climatico aumenterà il rischio di incendi boschivi, anche se il legame tra i due è ancora tutto da spiegare e verificare.
Allora, cosa si sta facendo per adattarsi qui in Europa?
Abbiamo inviato la nostra reporter Lindsay Rempel in Portogallo per scoprire i loro progetti di prevenzione.
In Portogallo, due anni dopo
Più di due anni dopo, la campagna portoghese è ancora sfregiata.
Gli incendi che hanno devastato questa zona nel 2017 sono ancora visibili sulle colline.
Quell'estate è stata una delle peggiori della storia del Portogallo
Più di cento persone sono morte, trenta di loro lungo una strada vicino al villaggio di Pedrógão Grande.
Era il 17 giugno 2017.
Colpito il modello economico degli eucalipti
Dagli incendi del 2017 sono stati colpiti soprattutto gli alberi di eucalipto, tipici del Portogallo, al punto di diventare un autentico modello economico, per il contributo degli eucalipti all'industria della carta, uno dei motori economici del paese.
Il "pasionario" di Ferreira de São João
"Siamo stati circondati dal fuoco per cinque ore, difendendo le nostre case e il nostro villaggio", spiega Pedro Pedrosa, a capo del comitato cittadino di Ferreira de São João in difesa dagli incendi.
È lui che ha spinto i concittadini a mobilitarsi. È lui che ha presentato il progetto concreto di creazione di una zona di protezione, nell'area devastata dai roghi di quasi tre anni fa.
Pedro Pedrosa vive proprio vicino a Pedrógão Grande.
Dice che gli incendi del giugno 2017 hanno aperto gli occhi delle persone che vivono qui sugli effetti del cambiamento climatico.
E sulla necessità di fare qualcosa.
Ma non tutti lo hanno capito.
Dopo una prima massiccia mobilitazione da parte dei cittadini, è emersa una certa stanchezza, quasi rassegnazione. Forse persino la cosiddetta "lobby della carta" portoghese non apprezza molto l'attività di sensibilizzazione di Pedro Pedrosa. Ha ricevuto addirittura minacce di morte.
Ma lui non molla.
Incendi controllati, alberi tagliati e capre contro la "stagione dei fuochi"
Essere preparati è, però, un duro lavoro: mentre il mondo si sta riscaldando, la stagione dei fuochi in Portogallo si sta allungando. E gli incendi, con il caldo, sono più pericolosi.
Ora c'è l'obbligo di tagliare gli alberi a 10 metri da entrambi i lati della strada per evitare che gli incendi si propaghino.
Ma la proprietà terriera è un problema: il Portogallo ha la percentuale più alta di terreni di proprietà privata dell'Unione Europea: il 97%, e spesso viene lasciata crescere spontaneamente.
I Vigili del Fuoco Rurali e... le capre
Quando i proprietari non vogliono gestire la terra, intervengono i nuovi Vigili del Fuoco Rurali, un servizio di gestione integrata degli incendi boschivi, da poco istituito in Portogallo.
I "pompieri di campagna" sono alle dirette dipendenze dei vari comuni, e quindi non dello Stato. A differenza dei normali Vigili del Fuoco, vestono di giallo e gialli sono anche i loro mezzi di soccorso e intervento.
E non sono solo i Vigili del Fuoco Rurali e i cittadini a sgomberare la terra.
Proprio in fondo alla collina è dove lavora João Pedro, pagato per occuparsi di una mandria di capre. Grazie a loro qui l'erba è più corta e più difficile da bruciare. È ancora un progetto-pilota, ma ci sono pastori come lui in tutto il Portogallo.
Le capre compiono un atto per loro naturale, mangiare l'erba. E, inconsapevolmente, aiutano il Portogallo a difendersi dagli incendi.
Combattere il fuoco con il... fuoco
E dove le capre e le motoseghe non bastano, il Portogallo prova a combattere il fuoco... con il fuoco.
"Il fuoco è un buon lavoratore e di sicuro durante l'estate è un cattivo capo. Quindi dobbiamo usarlo saggiamente durante l'inverno", interviene Tiago Oliveira, comandante dei Vigili del Fuoco Rurali portoghesi.
Vicino a Pedrógão Grande, i Vigili del Fuoco Rurali hanno iniziato quelli vengono definiti "incendi preventivi". Stanno bruciando la foresta ora. In modo da non diventare una polveriera quest'estate.
Spiega Tiago Oliveira:
"Dobbiamo cogliere tutte le opportunità durante l'inverno, la primavera e l'autunno, per poter svolgere il lavoro di prevenzione. Trattare la terra con capre, attrezzature meccaniche, incendi preventivi e così via. Quindi, se riusciremo a farlo, in maniera veloce, saremo al sicuro".
Il Portogallo brucerà ancora. Ma ora ci saranno più possibilità di salvarsi
Il comandante dei Vigili del Fuoco Rurali dice che è solo una questione di quando.
Non se il Portogallo brucerà di nuovo.
Ma se questo paese può adattarsi - e prepararsi per una nuova normalità - allora ci saranno più possibilità di salvare le case.
E le vite.
Link utili
Potete leggere di più su incendi e cambiamenti climatici e vedere tutti i dati presentati in questo programma sul nostro sito web: www.euronews.com/climatenow.
Sito dell'Agenzia Europea "Copernicus"
Profilo Twitter del servizio Emergenze dell'Agenzia Europea "Copernicus
Vigili del Fuoco Rurali in Portogallo