Siria: Erdogan minaccia

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Diritti d'autore AP Photo/Burhan Ozbilici
Di Alberto De Filippis
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"Non ci fermeremo, se attaccati risponderemo", ha detto il presidente turco

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 "Da oggi in poi, se i nostri soldati nelle postazioni di osservazione ad Idlib subiranno danni, colpiremo le forze del regime siriano ovunque, senza essere vincolati ai confini del memorandum di Sochi". Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, parlando al gruppo parlamentare del suo Akp, il partito a cui appartiene ad Ankara.

"Siamo decisi a respingere il regime al di fuori dei limiti stabiliti nel memorandum di Sochi prima della fine di febbraio. Faremo il necessario sul terreno e con l'aviazione. Lo dico apertamente: dove verrà versato il sangue dei nostri soldati, nessuno sarà al sicuro. Al punto in cui siamo giunti, non chiuderemo gli occhi su nessun abuso. La Turchia non resterà spettatrice", ha aggiunto Erdogan, precisando che le vittime turche a Idlib nei raid dell'artiglieria governativa degli ultimi 10 giorni sono salite a 14, una in più di quelle note in precedenza.

Nonostante l'accordo tra Turchia e Russia, l'esercito di Damasco, sostenuto da Mosca, a dicembre ha sferrato un'offensiva per riprendere il controllo della provincia nel nord-ovest della Siria e sottrarla a milizie ribelli, alcune sostenute dalla Turchia, e a gruppi islamisiti. L'offensiva non sta risparmiando la popolazione civile, con più di 600 mila profughi in fuga verso il confine turco

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