Venezia ricorda l'olocausto nel vecchio ghetto

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Di Paolo Alberto Valenti
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Solo da pochi mesi negli archivi della Giudecca sono consultabili i fascicoli in cui si elencano i beni mobili e immobili degli ebrei confiscati prima dei rastrellamenti nel ghetto che condussero centinaia di appartenenti della comunità israelitica nei lager nazifascisti

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Venezia ha ricordato l'olocausto nel vecchio Ghetto dove i rastrellamenti nazifascisti condussero centinaia di ebrei nel famigerato campo di Fossoli, cioè l'anticamera di Auschwitz. Solo 8 ebrei veneziani tornarono a casa dopo la guerra. Alcuni furono deportati in fasce, vissero solo per pochi mesi.

L'infamia della leggi razziali

Ricordare l'infamia delle leggi razziali che Mussolini adottò per dimostrare la sua zelante armonia con l'alleato nazista è più che un dovere una necessità a fronte delle recrudescenze di razzismo che diventano il motore di tanti crimini in tutto il mondo. A Venezia la cerimonia del giorno della memoria, il 27 gennaio, si è svolta nel quartiere simbolo della comunità. Erano presenti il presidente Paolo Gnignati, il rabbino Daniel Toiutou, rappresentanti della Regione Veneto, autorità civili e religiose. «Lo Stato totalitario aveva distrutto il rapporto con le persone - ha detto Gnignati, ricordando l'epoca fascista - e in questa società dominata dalla paura gli ebrei sono stati le prime vittime. Non le uniche vittime, ma quelle che lo sono state in modo sistematico. Questa giornata richiama a una cultura della coscienza: ci sono delle recrudescenze ed è necessario che le istituzioni riescano a parlare con le nuove generazioni».

Il tariffario della delazione

Dal 2018 sono consultabili all'archivio della Giudecca i fascicoli personali dei singoli ebrei con l'elenco di tutti i sequestri dei loro beni, mobili e immobili, vidimati dalla prefettura di Venezia fra il 1944 e il 1945 col tariffario per le delazioni che andava da 1500 a 5 mila lire. Così affiora una parte importante della storia delle persecuzioni che fino ad ora si è limitata agli esempi positivi dei Giusti che hanno salvato gli ebrei. A Venezia la persecuzione nazifascista colpì gli ebrei come in tanti altri luoghi d'Europa. In laguna, prima dell'ultima guerra vivevano circa duemila ebrei.

I cognomi spariti

I cognomi che sono spariti da Venezia sono quelli delle famiglie Ravà, Foà, Camerino, Dina, Fano, Finzi, Jarach, Levi, Segre, Sonino, Sullam....ecco alcuni esempi contenuti nell'elenco: Gabriella Guggenheim Luzzatti - beni immobili in San Marco - beni mobili: danaro - numeri decreti di confisca: 84 e 93; oppure Renzo Camerino: beni mobili - denaro e titoli - azienda: Ditta Salviati e C. dei F.lli Camerino. Commerciale e industriale vetrerie artistiche e specialità veneziane - fornace per la lavorazione vetrerie - mosaici - mobili - bronzi - marmi - etc. - Dorsoduro e San Marco. I beni venivano incamerati da uno specifico Ente di gestione e liquidazione immobiliare e qualche delatore, oltre al premio in denaro, si intestò di fatto gli immobili della famiglia denunciata e sterminata.

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