Cina "chiusa per virus": cresce l'allarme, ma per l'OMS non è emergenza globale

Allarme rosso in Cina.
Anche se qualcuno - non certo le autorità - prova a minimizzare, dal momento che le vittime del Coronavirus sono 26, ma prevalentemente anziani, con problemi di salute, tutti residenti intorno alla città di Wuhan e nella provincia di Hubei.
Quindi sarebbe un'emergenza "locale".
Ma i casi di contagio sono 830, 177 dei quali giudicati "gravi": un nuovo caso, il secondo, è stato registrato in Giappone.
Gli ospedali cinesi sono in allerta, nell'eventualità di altri cittadini con sintomi da virus: febbre, tosse, difficoltà respiratorie, fino alla polmonite.
20 milioni di persone in quarantena
Strade deserte in quattro grandi città della Cina centrale: Wuhan, Ezhou, Huangguang e Xianning.
Sono città isolate, in quarantena, per un totale di 20 milioni di persone che non possono muoversi.
OMS: nessuna emergenza globale
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), tuttavia, rimane prudente riguardo all'aggressività del virus e, per il momento, non è previsto un allarme di emergenza globale senza ulteriori dati disponibili.
Wuhan: un nuovo ospedale in una settimana
La Cina continua a prendere provvedimenti: per motivi di sicurezza è stato chiuso Disneyland Shanghai, mentre a Wuhan, epicentro del virus 2019-nCoV, è corsa contro il tempo per costruire un ospedale da 1.000 posti letto.
Lo riferisce il quotidiano inglese "Guardian". Operai e bulldozer sono al lavoro su un'area precedentemente destinata a centro vacanze.
Secondo i media cinesi, ci vorranno sei giorni per completarlo.
Nel 2003, all'epoca dell'emergenza SARS, 7.000 operai completarono l'ospedale Xiaotangshan, nei sobborghi di Pechino, in solo una settimana.
Prese d'assalto le farmacie per accapararsi i medicinali utili contro le malattie respiratorie.
Il Coronavirus fa paura.