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C'è l'intesa per EastMed: porterà il gas israeliano in Europa

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Un accordo che apre scenari internazionali dalla portata imprevedibile per lo scacchiere energetico

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È una firma che guarda lontano quella che a Atene suggella l'accordo tra Grecia, Israle e Cipro per la costruzione del gasdotto EastMed.

Il progetto risale al 2013, quando la Grecia beneficiò di fondi europei per finanziare i lavori preliminari, il costo totale si aggira intorno ai 6 miliardi di euro.

Non è un progetto contro nessuno, afferma Israele che stando al portavoce del Premier Netanyahu ha esplorato in precedenza anche una possibile cooperazione con la Turchia, ma per la quale mancavano le condizioni richieste.

Il percorso

East Med sarà realizzato da Igi Poseidon, società di diritto greco partecipata in modo paritetico da Depa s.a. e da Edison International.

Trasporterà in Europa del gas estratto dai giacimenti israeliani e ciprioti nel Levante. Il punto di partenza sarà a circa 170 chilometri dalla costa meridionale di Cipro. Da qui si snoderà nei fondali del Mediterraneo fino al territorio cipriota, poi passerà per Creta, prima di raggiungere la terreferma per poi arrivare a Otranto.

Inizialmente si pensava di poter iniziare i lavori, che dovrebbero durare 5 anni, già nel 2019.

Il gasdotto si sviluppa per circa 2.000 chilometri, dal Medio Oriente al Sud Europa, e potrà trasportare almeno 11 miliardi di metri cubi di gas all'anno, cambiando forse in maniera significativa gli scenari energetici nel Mediterraneo, una regione dove si assiste a un nuove dinamiche anche nei rapporti tra Grecia, Turchia e Israele, sulla scia della scoperta di nuovi giacimenti di idrocarburi.

Cosa comporta

In questo quadro rientrano le trivellazioni della Turchia al largo di Cipro, il cui governo greco-cipriota non è riconosciuto da Ankara, e per questo si è abbattuta su Ankara la scure delle sanzioni europee.

EastMed non piace neppure al governo di Mosca perché potrebbe attenuare in modo significativo la dipendenza europea dal gas russ. Attore imprescindibile nel mercato del gaz Mosca è legata in questo settore a doppio filo con Ankara e il nuovo gasdotto TurkStream frutto della joint-venture tra i due paesi dovrebbe essere inaugrato a gennaio.

In Italia, EastMed dovrà approdrare in Puglia, così come il Tap, nella zona di Otranto e la costruzione è affidata alla società franco ellenica Igi Poseidon. In Italia, che avrebbe dovuto finalizzare la sua partecipazione nell'intesa già nel 2019, infiamma la polemica ambientalista tra i malumori per gli espropri dei terreni interessati e calcoli sull'impatto ambientale dell'opera.

Il Mediterraneo orientale

Lo sfruttamento dei giacimenti di gas del Mediterraneo orientale va a toccare interessi di paesi diversi.

A partire dal 2009, Israele, Egitto e Cipro hanno iniziato a studiare i fondali del bacino del Levante: quello che ne è scaturito è una ricchezza stimabile in riserve per 3,5 trilioni di metri cubi di gas e 1,7 miliardi di barili di petrolio

Una ricchezza immensa che ha scatenato la corsa per accaparrarle dei Paesi rivieraschi. E fa capire anche molte dinamiche politiche degli ultimi anni, fra gli altri come il riacutizzarsi dello scontro fra Cipro e Turchia.

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