Australia: militari e navi da guerra contro gli incendi

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Di Eloisa Covelli  Agenzie:  Ap
Australia: militari e navi da guerra contro gli incendi
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Intere aree del Nuovo Galles del Sud sono andate bruciate: 5 milioni di ettari di terreno in fumo. Cresce il numero delle vittime per gli incendi che stanno devastando l'Australia: 7 i morti da lunedî, 15 in totale secondo l'agenzia Ap. Più di 100 incendi attivi si contano nella giornata di mercoledì. Impiegati uomini e mezzi militari per i soccorsi. E anche se le temperature danno un po' di tregua nelle prime ore del 2020, da sabato è prevista una nuova impennata sopra i 40 gradi.

L'Australia ricorre ai militari

L'Australia ha dovuto impiegare anche i militari e le navi da guerra per portare i soccorsi alle zone colpite. Molti cittadini hanno lasciato le loro case per scappare verso il mare e stanno lasciando le zonee incendiate a bordo delle navi, dato che le fiamme hanno spazzato via molte strade. A Malacoota 4mila residenti sono scappati sulla spiaggia. I club di surf sono stati trasformati in aree di evacuazione.

La testimonianza di un pompiere

"Stamattina alle 11 era buio pesto a causa del fumo - dice un pompiere in servizio nel Nuovo Galles del Sud - il fuoco stava colpendo entrambi i lati delle autostrade. Abbiamo dovuto lavorare in condizioni molto difficili; siamo riusciti a salvare un certo numero di case, altre sono andate distrutte".

Temperature in salita da sabato

"C'è il rischio che le condizioni meteorologiche di sabato siano anche peggiori di quelle di ieri - avverte il vicecommissario per i servizi antincendio del Nuovo Galles del Sud - Secondo le previsioni i venti potrebbero esser molto forti e le temperature potrebbero risalire sopra i 40 gradi. Potremmo avere incendi incontrollabili".

La polemica politica

Nel frattempo infuria la polemica politica. Il premier australiano Scott Morrison ha detto di non voler cambiare le scelte sul clima. L'Australia è il maggior esportatore mondiale di carbone e gas naturale e Morrison non ha nessun intenzione di rallentare l'estrazione. Ha promesso di ridurre l'emissione di gas nocivi dal 26 al 28 percento entro il 2030, poca cosa rispetto a quanto chiede l'opposizione.