Dopo una pioggia di razzi lanciati su una base irachena dove operano soldati americani e dove è morto un civile statunitense il Pentagono lancia la rappreseglia contro i miliziani amici di Teheran
Botta e risposta fra miliziani Kata'ib Hezbollah e le forze statunitensi nel nord dell'Iraq. Dopo la pioggia di razzi caduta sulla base irachena di Taji, che ospita soldati americani e che ha ucciso un civile statunitense, il Pentagono ha mandato gli F35 sulle basi dei miliziani filo-iraniani uccidendone 25.
Pompeo avverte Trump e procede
Il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha dato il via libera alla rappresaglia dopo aver informato Donald Trump. Il Pentagono sostiene che gli attacchi erano di natura "difensiva". Il segretario di stato americano ha detto che le minacce contro le forze Usa sono in corso da "settimane e settimane " e che gli Stati Uniti hanno intrapreso una "azione decisa" contro milizie sciite irachene filo-Teheran in Iraq come richiesto dal presidente. "Non staremo a guardare il fatto che l'Iran assuma azioni in grado di mettere uomini e donne americane in pericolo" ha aggiunto.
Iraq: zona ad alta intensità
Lo scacchiere iracheno resta una zona ad alta intesità operativa in cui il confronto con l'Iran potrebbe condurre all'escalation. La sfilza di minacce e scaramucce fra Washington e Teheran ha reso bollente tutto il Paese dove la presenza militare statunitense è ancora rilevante con migliaia di “consiglieri” militari che sorvegliano operativamente la situazione. Ma sono tanti in Iraq a voler vedere la definitiva fuoriuscita degli USA dal territorio nazionale.