Iraq, manifestanti assaltano ambiasciata Usa: in fuga il personale

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Diritti d'autore AP Photo/Khalid Mohammed
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Di Antonio Michele Storto
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L'assalto arriva in rappresaglia ai raid aerei che Washington ha lanciato contro una milizia sciita filoiraniana. Alta tensione tra Washington e Baghdad

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Migliaia di manifestanti filo iraniani hanno assaltato l'ambasciata statunitense nella capitale irachena Baghdad.

I dimostranti si sono radunati in mattinata di fronte al compound, protestando per i raid lanciati dall'aviazione statunitese contro le basi di Kata'ib Hezbollah, una milizia sciita filoiraniana che Washington ritiene responsabile dei razzi lanciati il 29 dicembre sulla base di Taji, non lontano da Baghdad, dove un contractor e diversi militari americani sono rimasti uccisi.

Il bombardamento, ordinato da Mike Pompeo come "misura difensiva" e approvato dal presidente Trump, ha provocato 25 morti, tra i quali, secondo fonti locali, ci sarebbero anche tre consiglieri militari di Teheran.

Le proteste sono iniziate al termine dei funerali di alcune delle vittime. I manifestanti hanno circondato l'ambasciata danneggiando mura di cinta e telecamere di sicurezza al grido di "morte all'America".

Nonostante la pioggia di lacrimogeni sparati dalle forze dell'ordine irachene, hanno poi superato i checkpoint, dando fuoco a una torretta di guardia. Una volta penetrati nella struttura, dopo una battaglia durata ore, hanno costretto il personale a evacuare.

La tensione tra Washington e Baghdad resta dunque altissima. Ieri, il consiglio di sicurezza iracheno, riunito d'urgenza dopo i raid, aveva minacciato una dura risposta contro gli Stati Uniti. Mike Pompeo, secondo il quale la milizia colpita agiva ai diretti ordini di Teheran, aveva a sua volta dichiarato: "Non staremo a guardare mentre l'Iran assume azioni in grado di mettere uomini e donne americane in pericolo".

Il Presidente Donald Trump parallelamente alle reprimende di Mike Pompeo ha accusato in un tweet Teheran di avere voluto orchestrare un attacco e che l'Iran "sarà ritenuto pienamente responsabile" dei disordini. Trump ha quindi invitato le autorità di Baghdad a "usare le sue forze" per proteggere l'ambasciata.

Intanto il Segretario della Difesa americana, Mark Esper, ha direttamente dal Pentagono ha comunicato che saranno inviate più truppe a Baghdad per proteggere l'ambasciata dagli attacchi delle milizie e dai loro supporter.

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