Romania: assolta in appello banda accusata di traffico di minori, bufera sui giudici

Romania: assolta in appello banda accusata di traffico di minori, bufera sui giudici
Diritti d'autore AP Photo/Vadim GhirdaVadim Ghirda
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Di Euronews
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La decisione del tribunale ha scatenato le proteste di attivisti e gruppi per la difesa di diritti umani

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In Romania la decisione di un tribunale di confermare nel processo di appello le assoluzioni di una banda accusata di traffico di minori in tutta Europa ha scatenato le proteste di attivisti e gruppi per la difesa dei minori.

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Sotto accusa 25 uomini arrestati a Londra nel 2010. Dopo un'indagine durata quasi un decennio, i componenti del gruppo erano stati assolti in primo grado all'inizio di quest'anno.

Il caso è incentrato sul traffico e lo sfruttamento di oltre 160 bambini: stando all'accusa la banda avrebbe costretto i minori a chiedere l'elemosina e a rubare in vari paesi d'Europa.

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Tutti i sospetti sono stati definitivamente prosciolti dalle accuse di traffico di minori, riciclaggio, creazione di un gruppo criminale e violazione della legge sulle armi.

Un pubblico ministero ha detto all'Afp di essere rimasto sorpreso dalla sentenza e ha parlato di "negazione della realtà" da parte dei giudici, che non hanno motivato la loro decisione e hanno trasformato le prove in "finzione".

Nel 2010 più di 300 agenti di polizia britannica e rumena avevano condotto un'indagine per smantellare la rete con base a Tandarei, città tra le più povere nel sud della Romania.

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Stando all'accusa un gruppo di minori di una comunità rom locale, di età compresa tra i 7 e i 15 anni, era stato costretto ad andare in Gran Bretagna per guadagnare denaro con l'accattonaggio e il furto.

Durante varie perquisizioni gli agenti avevano trovato diverse armi da fuoco, gioielli e ingenti somme di denaro contante, oltre a una serie documenti che autorizzavano i membri della rete a portare i bambini fuori dalla Romania.

Dopo l'assoluzione nel processo di primo grado conclusosi a febbraio, circa 20 ong avevano scritto alla Commissione europea e al Consiglio d'Europa per chiedergli di "ricordare alla Romania le sue responsabilità" nel campo della tratta di esseri umani.

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