Scandalo Tesco, uno dei suoi fornitori userebbe schiavi in Cina

Scandalo Tesco, uno dei suoi fornitori userebbe schiavi in Cina
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Di Alberto De Filippis
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La catena della grande distribuzione ha interrotto ogni collaborazione, ma il danno d'immagine è gravissimo e i sospetti che alla Tesca sapessero sono molti

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"Siamo detenuti stranieri nella prigione di Shanghai in Cina. Siamo costretti a lavorare contro la nostra volontà. Aiutateci e avvisate un'organizzazione per i diritti umani", è il messaggio che una ragazzina di sei anni ha trovato in una cartolina di auguri di Natale che suo padre aveva comprato a Tesco, il gigante della distribuzione inglese. A riportarlo la stampa britannica. 

Sulle prime l''uomo aveva pensato a uno scherzo, ma poi i fatti si sono rivelati più complicati. Il destinatario di questo disperato messaggio destinatario era il giornalista Peter Humphrey, che ha trascorso 9 mesi in un campo di prigionia di Qingpu denunciando queste pratiche. Queste informazioni hanno fatto scattare l’allarme e sollevato domande su Tesco e sui suoi fornitori cinesi. L'azieda ha deciso d'interrompere la collaborazione con questta azienda cinese, ma è improbabile che non ci siano ricadute sull'immagine del gruppo. 

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