Dal 20 novembre, giorno della svolta nelle indagini dell'omicidio della giornalista maltese, è crisi politica a Malta. Opposizione e manifestanti chiedono le dimissioni immediate del premier
La crisi politica a Malta è innescata dalla svolta sull'omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia.
Le conseguenze politiche sono rilevanti, diversi ministri del governo del premier Joseph Muscat sono costretti alle dimissioni, lo stesso Muscat annuncia le proprie. Ma solo per il 18 gennaio 2020.
20 novembre
Con l'accusa di essere il mandante dell'omicidio, l’impreditore maltese Yorgen Fenech è arrestato mentre si accinge a lasciare l’isola a bordo del suo yatch. Di fronte alla richiesta dell’opposizione di dimissioni del capo di gabinetto Keith Schembri e del ministro del Turismo Konrad Mizzi, perché - stando anche alle rivelazioni dei panama papers - sono in rapporti con Fenech, il governo si mostra recalcitrante. I maltesi regiscono scendendo in piazza. La manifestazione si conclude sotto il parlamento.
21 novembre
La reazione dei maltesi arriva inaspettata, il premier lancia un appello alla calma, necessaria -dice- per il buono svolgimento delle indagini. Di fronte ai toni moderati del governo nei confronti dei due ministri accusati di avere rapporti con Fenech, l’opposizione nazionalista accusa Muscat di complicità.
22 novembre
Si fa largo l’ipotesi che l’imprenditore Fenech possa godere di un trattamento speciale se collabora alle indagini. Il leader dell'opposizione, il nazionalista Adrian Delia, chiede l’intervento del presidente George Vella in quella che definisce una situazione che viola la Costituzione con l'accentramento dei poteri nella persona del premier. La società civile scende nuovamente in piazza contro il governo Muscat.
23 novembre
Cominciano a vedersi le prime fratture all’interno del governo Muscat, il ministro dell’Educazione Evarist Bartolo invoca giustizia senza paura e senza favoritismi. Fenech chiede formalmente la grazia presidenziale in cambio della sua collaborazione alle indagini.
25 novembre
Sale la tensione parlamentare e all’interno del governo. I maltesi tornano a manifestare ancora una volta per chiedere giustizia.
26 novembre
Si dimette il capo di gabinetto Keith Schembri e qualche ora dopo Konrad Mizzi, il ministro dell’Economia Chris Cardona si autosospende. Schembri è sottoposto a interrogatorio.
Ai maltesi non basta e tornano a manifestare urlando urlando "barra barra","via via", all’indirizzo del premier. Vogliono le dimissioni di Muscat.
28 novembre
Viene annunciato l’invio di una missione del parlamento europeo, intanto Schembri viene rilasciato.
29 novembre
Questa volta è il Consiglio d’Europa a intervenire, nella persona del Commissario per diritti umani che chiede al premier Muscat di non interferire in alcun modo nelle indagini dell’omicidio Caruana Galizia. Il governo Muscat si esprime a sua volta contro la grazia chiesta da Fenech al presidente della Repubblica, mentre fuori e dentro al parlamento si assiste a scene incresciose. Il premier annuncerà di lì a poco le sue dimissioni, ma solo a gennaio del 2020, dopo la nomina di un nuovo segretario del partito laburista.