I primi esami preliminari sul latte materno di alcune donne di Rouen hanno evidenziato la presenza di idrocarburi. Si indaga la connessione con l'incendio della Lubrizol. Decine di mamme pronte ad una causa legale contro l'azienda
Latte materno contaminato dai fumi sprigionati nell'incendio dell'industria chimica Lubrizol a Rouen il 26 settembre scorso. È l'incubo di un gruppo di residenti, che si sono sottoposte a degli esami effettuati dal presidio ospedaliero universitario di Limoges.
I primi risultati hanno rilevato la presenza di etilbenzene, toluene e xilene.
"Il fatto che mi siano state trovate tracce di idrocarburi, almeno secondo questi dati parziali, ma bisogna ancora approfondire, mi fa arrabbiare perché dico a me stessa che forse ho dato qualcosa che faceva male al mio bambino", dice Julie. È una delle nove volontarie, tra i 25 e i 35 anni, su cui sono stati fatti test su latte e urine.
Lo studio dovrà analizzare anche del latte materno raccolto e congelato prima dell'incendio.
Se gli ulteriori accertamenti dovessero confermare quanto emerso finora, le neomamme sono pronte a fare causa all'azienda. E non saranno le sole. La loro avvocata, Saliha Blalouz è stata già contattata da altre quaranta donne.
Secondo la Prefettura di Rouen il rogo ha bruciato più di 5250 tonnellate di prodotti chimici industriali e petrolio.