Northstream 2 il gasdotto che non piace a Trump e all'Ucraina

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Di Sergio Cantone
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Northstream 2 il gasdotto che non piace a Trump e all'Ucraina

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La Nato non vale un tubo. Facile gioco di parole per dire che nonostante i proclami anti-russi dell'alleanza atlantica i suoi membri fanno affaroni con Mosca. Northstream 2, il raddoppio del gasdotto, che porta il gas dalla Federazione russa in Germania ha incassato anche il permesso danese, nonostante l'opposizione ucraina, statunitense e di alcini membri Ue, come Polonia e Paesi baltici. 

Per Berlino c'è aria di conflitto d'interessi politici, ma non economici. Ciononostante, il governo Merkel, impegnato come onesto sensale con il presidente francese, nella mediazione tra Kiev e Mosca per il conflitto nel Donbass, ha le idee chiare:

"C'è una dimensione politica per Northstream 2, e abbiamo sempre detto che il transito del gas attraverso l'Ucraina deve avere un futuro. Infatti, appoggiamo i negoziati trilaterali tra Kiev, Mosca e la Commissione europea, sul transito del gas in territorio ucraino"

Mancano solo i 147 chilometri di tratto danese del baltico, a sud dell'isola di bornholm. Tra qualche mese le condotte forzate della pipeline potranno cominciare a pompare gas siberiano per la Germania e altri clienti dell'Europa centrale. 

Il gasdotto è proprietà della russa Gazprom, vale quasi 10 miliardi di euro, ed è stato finanziato anche da due società tedesche, una francese, una austriaca e dall'anglo-olandese, Royal Dutch Shell. Glu Usa sono contro il progetto perché temono un avvicinamento tra Berlino e Mosca a detrimento degli alleati in Europa centrale, ormai a mal partito soprattutto dobe le sempre cordiali relazioni tra Putin e il premier Ungherese Orbán. 

L'Ucraina, invece, rischia di trovarsi sempre più abbandonata a sè stessa, dato che l'unica carta di un certo peso geopolitico da far valere attivamente sulla scacchiera europea è proprio il suo ruolo di paese di transito per il gas tra la Russia e il cuore dell'Europa.

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