Bolivia, il gioco di Evo. Parla una giornalista boliviana

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Di Alberto De Filippis
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Come si vive a La Paz e la paura di trasformarsi in un nuovo Venezuela

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In Bolivia Evo Morales si autonomina presidente prima ancora che termini lo spoglio delle schede e i sostenitori dell'opposizione, e del presidente, scendono in strada per protestare. Morales chiama alla mobilitazione i suoi sostenitori e alla stampa internazionale dice di aver dichiarato lo stato d'emergenza, un provvedimento inesistente nella stessa costituzione nazionale. Per cercare di capirne di più abbiamo chiesto a Natalia Oelsner, giornalista di Euronews, di aiutarci a comprendere la situazione attuale nel paese sudamericano. Chi sono gli attori principali di questa lotta e che cosa potrebbe accadere adesso? La Bolivia potrebbe diventare un altro Venezuela?

Natalia Oelsner, Euronews: "La situazione è molto complicata perché l'Organizzazione degli Stati Americani ha raccomandato un secondo turno di voto. Dall'altra parte si denuncia che c'è un colpo di stato in corso, organizzato dalle destra con l'aiuto della comunità internazionale. Quello che è certo è che nessuno vuole fare un passo indietro, i pro e contro Morales hanno detto chiaramente che non fermeranno le proteste fino a che a che non si rispetterà il loro voto e il risultato che ognuno dei due due gruppi considera veritiero.

La gente ha paura. Per tanti queste sono elezioni decisive per evitare che la Bolivia si trasformi in un nuovo Venezuela. Al momento, per fortuna, non siamo a questo punto. Non siamo a questo stadio, non ci sono ancora problemi per procurarsi generi alimentari, anche se, da lunedì cominciano ad apparire informazioni nelle reti sociali che consigliano di andare nei supermercati a comprare tutto il possibile perché si esauriranno i generi alimentari e la benzina alle pompe, però fino ad ora, grazie al cielo, non ci sono problemi per approvigionarsi di questi prodotti. Tutto dipende se le manifestazioni diventano più violente in questo caso si ci potrbbero essere dei problemi perché la capitale la Paz è come una valle che può essere isolata facilmente e sì, potremmo avere questi problemi".

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