Perché i nazionalisti conservatori polacchi vincono ancora

Perché i nazionalisti conservatori polacchi vincono ancora
Di Sergio CantoneSimona Zecchi
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Ormai non è più semplice populismo. È un vero e proprio movimento socila-cosnervatore che si fa interprete del malessere di una certa Europa

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Jaroslaw Kaczinsky travolge l'arena politica polacca con il suo conservatorismo sociale. Il PiS, il partito Diritto e Giustizia, formazione nazionalista e conservatrice del paese cattolico centroeuropeo, è dato vincente dagli exit polls nelle elezioni legislative. Otterrebbe infatti il 49% dei voti.

I liberal-democratici di Coalizione civica, movimento che aderisce al Partito popolare europeo, affonderebbe invece al 22%.

Non è servito l'appoggio incondizionato dato all'opposizione dal polacco Donald Tusk, Presidente uscente del Consiglio europeo, ed ex primo ministro di centro-destra, in Polonia.

Ora bisognerà vedere se il partito ultra-conservatore riuscirà a formare un governo. Sarà necessario infatti attendere i risultati definitivi.

Deputati di sinistra torneranno tra gli scranni della Dieta, dopo anni di assenza a causa dei risultati elettorali da prefisso telefonico. Ora, gli eredi dei socialisti, metamorfosi del Partito operaio (i comunisti dell'epoca in cui la Polonia era alleata dell'Urss) otterrebbero un dignitoso 11,9%. Una buona ripresa, dopo essere stati travolti dall'impopolarità per aver condotto riforme lacrime e sangue, nel nome della deregulation e della shock therapy, tra gli anni novanta e i primi duemila. Il prezzo da pagare per portare la Polonia nell'Ue.

Kaczinsky, che preferisce guidare il partito delegando la guida dell'esecutivo a Mateusz Morawiecki, ha raggiunto la sua popolarità con una politica anatagonista rispetto a Bruxelles, composta da richiami alla tradizione, a costo di soffocare alcuni diritti civici, e distribuendo aiuti sociali alla famiglie. Un mix di politiche che ha portato Varsavia in rotta di collsione con l'Ue. Commissione europea e Parlamento hanno spesso richiamato il governo polacco all'ordine per presunte violazioni dello stato di diritto. Occorre però dire che Ursula von der Leyen è stata nominata alla testa della Commissione europea proprio grazie all'appoggio della formazione politica di Kaczinsky.

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