Alitalia, aerei a terra e compagnia ancora sull'orlo del fallimento

Ventiquattr'ore di sciopero e duecento voli cancellati per Alitalia nel mercoledì nero della compagnia di bandiera italiana, che ha messo a punto un piano di emergenza per garantire il 70% dei passeggeri, ma intanto è ancora una volta sull'orlo del fallimento.
A pochi giorni dalla scadenza per la presentazione di un'offerta vincolante di acquisto della compagnia, fissata per il 15 ottobre, la partita per il salvataggio è sempre più in salita. Oggi è ricomparsa anche Lufthansa, offrendosi come partner commerciale alternativo a Delta Airlines, seppure senza azioni nel capitale sociale. L’offerta che stava prendendo forma, anche tra mille difficoltà, avrebbe visto Ferrovie dello Stato alla testa di un nuovo consorzio, al fianco di Delta e Atlantia, che però non riescono ad accordarsi su alcuni punti del piano industriale.
Un mercato in sofferenza
A preoccupare i sindacati sono i duemila esuberi annunciati con il piano di rilancio. Il tempo stringe: il governo fino ad oggi ha speso 8 miliardi e 7 per scongiurare il fallimento. Alitalia ne perde 500 mila al giorno ed entro la fine dell'anno - in mancanza di una nuova iniezione di capitale - andrà in bancarotta.
Il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, ha escluso una proroga ulteriore - sarebbe la settima - della scadenza per l'offerta vincolante.
Sono ben 26 le compagnie aeree ad aver dichiarato fallimento negli ultimi due anni. La slovena Adria Airways ha interrotto i voli a ottobre; prima ancora è stato il turno della francese Aigle Azur, che ha lasciato a terra 13 mila passeggeri, e la low cost britannica XL Airways, oggi in liquidazione. Tutto lascia pensare che nel mercato aereo la lista dei fallimenti sia destinata ad allungarsi ancora.