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La Legge dello Spazio: chi amministra la giustizia a bordo della Stazione Spaziale?

Guanti ed elmetto di un'astronauta americana in mostra al Neutral Buoyancy Laboratory NASA vicino al Johnson Space Center di Houston - REUTERS
Guanti ed elmetto di un'astronauta americana in mostra al Neutral Buoyancy Laboratory NASA vicino al Johnson Space Center di Houston - REUTERS
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Di Emma Beswick
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I trattati internazionali e gli accordi su crimine, armamenti, esplorazione e sfruttamento dello Spazio.

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Quando Summer Worden si è resa conto che la sua ex-partner Anne McClain aveva eseguito degli accessi al suo conto corrente dev’essere rimasta sorpresa, soprattutto considerando che l’accusata si trovava per sei mesi in missione a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

Per approfondire ➡️ Il caso di Summer Worden e Anne McClain

Le due donne stanno affrontando una difficile causa di divorzio, complicata dalla custodia del figlio della coppia, un bambino di 6 anni, che la Worden afferma di aver concepito in vitro e attraverso un utero in affitto.

McClain ha ammesso di aver avuto accesso al conto della Worden mentre si trovava a bordo della ISS, ma declina ogni accusa di manipolazione illecita, come riportato dal New York Times e confermato dal suo legale Rusty Hardin: “Anne McClain nega fermamente di aver compiuto qualcosa di illecito”.

La NASA ha affermato alla NBC che McClain é “una delle migliori astronaute della NASA”, ma contemporaneamente l’agenzia “non commenta gli affari privati del personale”. 

Chi si occuperà quindi del caso?

La legge dello Spazio

A bordo della Stazione Spaziale Internazionale vige l’Accordo Intergovernativo della Stazione Spaziale Internazionale, siglato nel 1998. Si tratta di un trattato internazionale sottoscritto dai 15 paesi che partecipano al progetto della Stazione Spaziale.

L’articolo 5 dell’accordo recita: “Ciascun partecipante manterrà la giurisdizione e il controllo sugli elementi da esso registrati, e sul personale al lavoro all’interno o all’esterno della Stazione Spaziale, ove questi siano suoi cittadini”. 

Tradotto: una legge nazionale sulla Terra è applicabile anche agli astronauti in orbita nella stazione spaziale.

Le basi per l'attuale legislazione internazionale dello spazio sono state poste dal trattato sullo Spazio Extra-Atmosferico del 1967.

Al giugno 2019 sono 109 i Paesi ad averlo ratificato, tra cui USA, Regno Unito, Russia e Italia, mentre altri 23 devono completarne la ratifica.

Il punto fondamentale del trattato è il divieto di localizzare testate nucleari nello spazio, insieme alla limitazione dell’utilizzo della Luna e degli altri corpi celesti a scopi puramente pacifici. Infine, è sancito che lo spazio è aperto all’esplorazione e allo sfruttamento da parte di tutte le nazioni, ma che nessuno può dichiarare la propria sovranità sullo Spazio o su qualunque corpo celeste.

Tuttavia, esso non proibisce attività militari o presenze armate nello spazio, con la clausola di non potersi equipaggiare con armi di distruzione di massa.

L’accusa che pende su Anne McClain potrebbe rappresentare il primo incidente di questo genere, e quasi certamente non sarà l’ultimo. Sempre più astronauti raggiungono infatti l’orbita e, con l’evoluzione nel campo dei tour commerciali extratmosferici, la discussione sulla giurisdizione criminale al di là dell'atmosfera terrestre tornerà sicuramente alla luce.

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