L'idea è di 10 anni fa, il progetto è stato realizzato solo ora. Ma la frontiera USA-Messico detiene da tempo una storia tormentata del confine che si è acuita a partire dagli anni '80
Altalene rosa per superare con il gioco la divisione del confine. È l'idea di due architetti e docenti californiani come risposta alla crisi umanitaria e alle politiche di tolleranza zero sui migranti adottate da Trump. L'idea è di 10 anni fa, il progetto è stato realizzato solo ora, ma la frontiera USA-Messico detiene da tempo una storia tormentata del confine.
Lo scorso novembre la situazione divenne incontrollabile.
"Siamo architetti e designer certo, ma si tratta di attivismo concreto qui: riuniamo persone per stare insieme, divertirci ed essere felici, poi volevamo dimostrare come le azioni che accadono da un lato hanno una conseguenza diretta sull'altro" ha riferito uno dei due architetti, Ronald Rael, professore di architettura alla University of California, Berkeley. L'altro docente è la professoressa associata di design alla San José State University, Virginia San Fratello.
Un parco-giochi al posto del muro divisivo, insomma, un progetto denominato "virgole rosa" o il "muro-altalena" (Teeter totter wall) in cui anche gli adulti partecipano e in cui mostrare come le azioni che accadono da un lato hanno una conseguenza diretta sull'altro". Anche il colore delle altalene non è stato scelto a caso: il rosa crea un forte contrasto col nero della barriera.