Stati Uniti: il dramma dei bimbi migranti in reclusione

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Di Euronews
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Si dimette il numero 1 dell'Agenzia statunitense per la Protezione delle Frontiere.

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Un uomo e sua figlia di 23 mesi: due corpi inerti, faccia in giù nelle acque lungo la riva messicana del Rio Grande, di fronte a Brownsville in Texas, vicino al confine con gli Stati Uniti. Il filmato mostra la camicia nera del padre, che gli è salita sul petto, e il braccio della bambina attorno al collo del genitore, come nel disperato tentativo di aggrapparsi. Altre due vittime di una drammatica crisi migratoria, che troppo spesso viola l'innocenza dei più piccoli.

Il commissario ad interim dell'Agenzia statunitense per la protezione delle frontiere (Cbp), John Sanders, lascerà il suo incarico i primi di luglio. La notizia delle dimissioni è arrivata dopo la rivelazione che più di 300 bambini migranti erano detenuti in condizioni igienico-sanitarie precarie, senza cibo né acqua a sufficienza, in una delle stazioni di frontiera in Texas.

L'Agenzia per la protezione delle frontiere sostiene da tempo che le sue strutture non sono mai state concepite per ospitare le persone per più di qualche ora. La maggior parte dei bambini è stata trasferita in altri posti, ma 100 di loro sono stati riportati nello stesso centro, la stazione di Clint in Texas.

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