Baku, Forum Mondiale del Dialogo Interculturale: la pace passa da qui

Baku, Forum Mondiale del Dialogo Interculturale: la pace passa da qui
Di Olaf Bruns
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A Baku, la capitale dell'Azerbaigian, si è svolta la quinta edizione del "World Forum on Intercultural Dialogue": come costruire un dialogo costruttivo contro discriminazioni, ingiustizie e conflitti violenti? Il caso dello Sri Lanka: un paese con quattro diversi gruppi etnici e religiosi.

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BAKU (AZERBAIGIAN) - La pace passa da qui.

Da Baku, la capitale dell'Azerbaigian. Come ogni anno, la città ospita il "World Forum on Intercultural Dialogue", nel 2019 dedicato ai dialoghi concreti da costruire contro ogni forma di discriminazione, ingiustizia e conflitti violenti. Un appuntamento importante, la forza delle parole - ma anche delle azioni concrete - per risolvere alcuni dei casi sociali più spinosi nel mondo.
In primo piano, la situazione nello Sri Lanka, devastato dagli ultimi tremendi attentati di matrice islamica ai danni di chiese cattoliche.

Il nostro inviato Olaf Bruns ci presenta il tema di questa quinta edizione del Forum.

"L'estremismo violento è diventato una caratteristica comune delle news di tutto il mondo, spesso rivendicando motivazioni religiose. La diffidenza e persino l'odio si stanno diffondendo tra le comunità. Il Forum mondiale sul dialogo interculturale di Baku, in Azerbaigian, cerca di promuovere la pace parlando mettendo in contatto le varie parti".

"La buona volontà reciproca può rendere il mondo più sicuro"

"Il dialogo è il modo migliore per risolvere le cose".
Ilham Aliyev
presidente Azerbaigian

Più di 500 membri di organizzazioni internazionali e ONG, leader religiosi e ricercatori hanno partecipato alla quinta edizione del Forum, ospitata dal presidente azero Ilham Aliyev.

"Lo scopo principale di questo Forum è dimostrare che la buona volontà reciproca può rendere il mondo più sicuro, più organizzato e che il dialogo è il modo migliore per risolvere le cose!", dichiara il presidente dell'Azerbaigian, Ilham Aliyev.

Estremismo violento: il caso-Sri Lanka

Lo Sri Lanka è uno dei paesi che ha sofferto l'estremismo violento in passato e anche molto recentemente: un paese con 4 diversi gruppi etnici e religiosi.
Neluni Tillekeratne lavora per un'associazione, "Sri Lanka Unites", che riunisce giovani delle diverse comunità. Il loro punto di partenza è stato un sondaggio, che mostra che il 70% degli srilankesi non ha amici in un'altra comunità.

"Se non hai un amico al di fuori del tuo gruppo etnico, è solo perchè non vuoi urtare la sensibilità di qualcuno?"
Neluni Tillekeratne
Sri Lanka Unites

"Se non amici al di fuori del tuo gruppo etnico, hai preso questa decisione per non urtare la sensibilità di qualcuno? E perchè? Solo cose che hai sentito, basate sul pregiudizio e su supposizioni", si domanda Neluni Tillekeratne, della Ong "Sri Lanka Unites".

- "Ma come fai a creare amicizie, tra le persone?"

Risponde ancora Neluni Tillekeratne:
"Se tu ed io fossimo di due gruppi etnici che si stanno combattendo, ma siamo giovani...quindi, i nostri genitori hanno combattuto e sappiamo da tutta la vite che dovremo odiarci l'un l'altro...ma poi ci incontriamo in una conferenza e siamo costretti a stare insieme in un gruppo...i primi due giorni saranno davvero difficili, ma al quarto giorno, al quinto giorno, siamo costretti a fare una conversazione sulla realtà di quello che hanno passato i nostri genitori, le nostre insicurezze, le nostre paure...tu mi temi e io ti temo...ma...aspetta un attimo...dobbiamo cancellare tutto!!
E se posso, farò quello che serve per proteggerti, e tu farai quello che potrai per proteggere me...cosi, dopo, sarà tutto ok".

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- "Un paio di settimane fa, la domenica di Pasqua, sono avvenuti terribili attentati nello Sri Lanka: come ha reagito il suo movimento?"**

"I nostri studenti dello Sri Lanka Unites hanno già appreso il messaggio della non violenza, il messaggio di unità, e hanno iniziato a entrare nei social media e dire ai loro amici e parenti: "Sappiamo che è stato un gruppo islamico, ma sappiamo anche che abbiamo abbastanza amici musulmani in tutte le parti del paese per convincerci del fatto che non lo appoggeranno. Siamo buddisti, siamo cingalesi, siamo cristiani, ma resteremo fedeli al fatto che anche la comunità musulmana è nello Sri Lanka!", risponde Neluni Tillekeratne.

"Abbandonare l'odio è un rimedio per la pace e la gioia eterna"

Il pastore nigeriano James Wuye dalla Nigeria è uno dei partecipanti al Forum: ha provato (e superato) l'esperienza dell'odio, non solo intellettualmente, ma sul suo stesso corpo.

"Se abbandoni l'odio, anche tu sarai perdonato! È molto difficile, ma una volta provato, è un rimedio per la pace e per la gioia eterna!"
Pastore James Wuye
Interfaith Mediation Center - Nigeria

"Ho perso una mano circa 25 anni fa, quando stavo combattendo contro i musulmani, nella mia comunità. L'ho persa mentre cercavo di proteggere la chiesa. Sono abituato a non cedere di fronte all'odio degli uni contro gli altri", dice il Pastore James Wuye, dell'Interfaith Mediation Center, in Nigeria.

- "Ma come diffonde il messaggio del perdono? Perché è una cosa difficile chiedere di perdonare a chi ha fatto un'esperienza traumatica. "

'Se abbandoni l'odio, anche tu sarai perdonato! È molto difficile, ma una volta provato, è un rimedio per la pace e per la gioia eterna! Se le nazioni non perdoneranno alle altre nazioni, le nazioni distruggeranno le nazioni...dobbiamo fermarci!", esclama il Pastore James Wuye.

Dialogo, tolleranza e perdono per superare l'odio e i conflitti tra individui, comunità e paesi: questo è stato il tema del Forum mondiale sul dialogo interculturale di Baku, che si è svolto il 2-3 maggio.

L'appuntamento è per l'edizione 2020.

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Link utili

- World Forum on Intercultural Dialogue
- Sri Lanka Unites

Risorse addizionali per questo articolo • EDIZIONE ITALIANA E WEB: CRISTIANO TASSINARI

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