Alle esequie della giornalista uccisa da membri della Nuova Ira erano presenti anche Theresa May, Jeremy Corbyn e Leo Varadkar
E' stato accolto da un lungo applauso l'arrivo del feretro di Lyra McKee alla cattedrale anglicana di Sant'Anna, a Belfast, per i funerali della giovane giornalista, uccisa giovedì a Derry da un proiettile vagante, sparato da militanti legati al gruppo dissidente repubblicano della Nuova Ira. Tra i presenti, anche i vertici di governo di Dublino e Londra - il premier irlandese Leo Varadkar, la britannica Theresa May e il leader laburista Jeremy Corbyn - oltre ai leader di tutti i partiti nordirlandesi. Un raro momento di unità politica in un'Irlanda del Nord, che più che mai vive su un equilibrio precario.
"C'è una generazione più giovane che sta crescendo in città e loro non hanno bisogno delle pistole", ha detto padre Martin Magill, durante l'omelia. "Hanno bisogno di un lavoro, di un servizio sanitario e di un'istruzione migliori. Hanno bisogno di una vita, non di una pistola nelle loro mani".
Anche la Brexit, tra le cause della violenza riesplosa in Irlanda del Nord
L'esplosione di violenza nel Paese, intensificatasi negli ultimi mesi, è legata da un filo sottile alla Brexit. Il trascinarsi della situazione - con il divorzio del Regno Unito dall'Unione europea che tarda ad arrivare - e l'ipotesi di un ritorno a un confine duro con la Repubblica d'Irlanda hanno riacceso un focolaio, mai veramente spento.