Proteste contro Bolsonaro che ha voluto sdoganare la giornata prima ricordata clandestinamente nelle caserme
Fiori e foto per ricordare le vittime della dittatura militare in Brasile. Migliaia di persone - giovani e no - sono scese in piazza domenica per manifestare contro la legalizzazione della commemorazione del golpe militare del 31 marzo 1964, tanto voluta dal presidente Jair Bolsonaro, che da deputato ha lui stesso commemorato questo giorno.
Se venerdì scorso un giudice aveva bloccato la commemorazione perché "incompatibile con il processo di ricostruzione democratica", la Corte d'appello ha invece consentito in nome di un plurarismo delle idee, che per alcuni è un ritorno al passato.
"Stiamo vivendo un momento che è un passo indietro per il Paese, abbiamo un Presidente che elogia la tortura, che fa della tortura una bandiera" dice Rita Sipa, una manifestante.
"Non è un giorno da commemorare, è un giorno da ricordare - dice Flora Soares - per le atrocità commesse dallo Stato brasiliano con numerosi morti e persone scomparse.
Le proteste sono arrivate fino a Gerusalemme dove il presidente Bolsonaro era in visita per annunciare la decisione di aprire "un ufficio per il commercio, la tecnologia e la innovazione''.