TAV: rinviati i bandi, la proposta alternativa del sindaco di Venaus

TAV: rinviati i bandi, la proposta alternativa del sindaco di Venaus
Diritti d'autore Una parte del tunnel scavato a Saint-Martin-de-la-porte. REUTERS/Massimo Pinca
Diritti d'autore Una parte del tunnel scavato a Saint-Martin-de-la-porte. REUTERS/Massimo Pinca
Di Diego Malcangi
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Il governo ha annunciato il rinvio di sei mesi dei bandi per la Torino-Lione. La TELT intanto va avanti sul fronte francese, polemiche. E la proposta del sindaco di Venaus alla fine potrebbe essere davvero sul tavolo italo-francese

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È sabato, Borse chiuse ma politica fin troppo attiva. Salvini venerdì aveva dato appuntamento a lunedì, Di Maio preannunciava un fine settimana di lavoro.

E alla fine l'annuncio: nelle ore in cui Salvini era a Milano e festeggiava il suo quarantaseiesimo compleanno insieme all'amato Milan, da Roma Conte comunicava il rinvio di sei mesi dei bandi.

Non proprio ben digerito dalla TELT, la società che per conto dei due governi gestisce la tratta Lione-Torino nell'ambito del Corridoio 5 (da Lisbona a Kiev). In fondo alla pagina troverete la lettera ai due governi, insieme ad altri riferimenti.  In estrema sintesi, la Telt prende atto del rinvio e lancia comunque gli inviti per il lato francese, forte del fatto che in Francia una norma consente di ritirarsi prima dei capitolati, se si constata il venir meno della volontà politica, e questo stop non comporterebbe sanzioni. E questa procedura permette l'avvio formale dell'opera prima del 31 marzo, cosa che consentirebbe di non perdere i fondi europei.

Verrebbe da dire che anche per Salvini la cosa deve essere stata un po' più pesante della torta di compleanno, a giudicare almeno dalla diretta Facebook in cui Di Maio ha tra l'altro detto: "Il Paese ha bisogno di tranquillità, non si può pensare di continuare con la narrazione della crisi: 'andiamo fino in fondo', 'vediamo chi ha la testa più dura', è folklore, folclorismo. Io sono qui per dare tranquillità agli Italiani e non dare sempre tensione". Riferimento evidente alle parole di Salvini degli scorsi giorni, potrebbe essere il tentativo di un gancio, di un uppercut, oppure un'estrapolazione sbagliata da un contesto più propositivo.

Ecco il video postato da Di Maio, potrete giudicare voi se sarà vera crisi...

In fondo all'articolo troverete anche lo scambio epistolare di queste ore: la lettera di Conte alla Telt, e quella della Telt ai due governi.

Intanto ci si chiede, evidentemente, se ci sia davvero aria di crisi o se sia un gioco delle parti, come sembrerebbe dimostrare anche la lettera di Conte, datata 8 marzo ma divulgata solo il giorno dopo. E l'8 Salvini era a Roma...    In giornata Salvini non ha commentato, ma dicono che in realtà la lettera sia frutto di un accordo.

Oltretutto, sul tavolo dell'ultimo vertice c'era anche una proposta alternativa, quella del sindaco di Venaus, che entrambe le parti di governo sembravano apprezzare (o almeno così hanno lasciato intendere al latore della proposta). Idea interessante, ma non facile da far digerire a tutti.

E quindi, nel dubbio (e che dubbio) ve la proponiamo qui, in una lunga intervista al sindaco che troverete in fondo alla pagina (nel video in apertura è solo una brevissima sintesi).

Un'idea alternativa sul TAV, per togliere di mezzo il contestato tunnel di base in alta Val di Susa e sfruttare al massimo il tracciato della linea ferroviaria esistente. E oltrettutto risolverebbe anche il problema del passaggio dei treni merci a Torino: la proposta viene dal sindaco di Venaus, Nilo Durbiano, e a quanto pare ha riscosso un certo interesse dalle due parti del governo. Tanto da lasciar pensare che sia la proposta, o una delle proposte, alla base del bilaterale italo-francese richiesto da Roma.

Ufficialmente si tratta di una richiesta che Roma ha fatto per discutere sulle quote dei finanziamenti, ma a precisa domanda il sindaco di Venaus ci ha risposto dicendosi piuttosto fiducioso sul fatto che il governo intenda proprio discutere con i francesi il suo progetto, ed eventualmente altre proposte di revisione.

Ci ha detto che gli era stata chiesta riservatezza, e che ora è stato autorizzato a parlare. Ci ha spiegato le due ipotesi per passare sotto il Frejus:

"Investiamo molti soldi per mettere in sicurezza e ampliare il più possibile il tunnel del Frejus esistente. Questa è l'opzione di minima, in questo caso non abbiamo fatto lo studio di fattibilità dettagliato, soprattutto dal punto di vista economico".

In pratica, si tratterebbe di realizzare anche dei corridoi di collegamento tra il tunnel ferroviario e quello autostradale, utilizzando così le camere antincendio già esistenti per la struttura autostradale.

L'opzione due, sulla quale il sindaco punta di più:

"Noi possiamo realizzare un tunnel, praticamente rifare, definiamolo così, un rifacimento completo del tunnel del Frejus cambiandone l'asse, quindi partendo sempre da Modane sulla linea attuale per sbucare sempre sulla linea attuale poco a valle di Bardonecchia. Noi con 15 km avremmo accorciato, addirittura ridotto il percorso, e questi sarebbero completamente in piano con tutte le caratteristiche dell'alta velocità e dell'alta capacità, chiaramente facendolo in doppia canna, avendo la massima sicurezza".

E poi, con il suo progetto il sindaco di Venaus riuscirebbe anche a decongestionare Torino dal traffico merci: con il progetto attuale, le merci affluite dalla tratta Lione-Torino e destinate a Genova dovrebbero, in pratica, attraversare la città, con tutti i rischi connessi. La sua proposta prevede invece una gronda di 8 km a Est.

Ferroviere per tanti anni, Durbiano conosce perfettamente quella tratta e le sue problematiche. Si è confrontato prima con alcuni sindaci della zona, poi ha allargato la platea includendo anche alcuni esperti già al lavoro sulTAV.

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Quando ha capito che la proposta è tecnicamente fattibile e che potrebbe andare bene anche per una parte dei No TAV (e lui è uno di loro), l'ha inviata al governo e ne ha ricevuto una risposta decisamente interessata.

Resta una scelta che è comunque politica, e poi i soldi. Che fare per quegli ottocento milioni di cui tanto si parla, che verrebbero persi?

"Con la mia proposta, ben venga la perdita di 800 milioni a fronte di un risparmio che credo possa essere di alcuni miliardi, da parte dei due governi".

Ecco l'intervista integrale

Il rapporto costi-benefici richiesto dal Ministero delle Infrastrutture e contestato dai pro-TAV

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Il sito della TELT, l'operatore pubblico gestore della tratta Torino-Lione nel quadro del Corridoio 5

Ed ecco le lettere tra governo(i) e Telt:

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