Il Movimento Pastori Sardi promette: "Non ci fermeremo"

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Di Euronews
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L'agitazione punta a un prezzo equo per il latte alla stalla, attualmente pagato meno di 60 centesimi al litro. Un prezzo che costringe a lavorare in perdita

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Cosa c'è dietro il malessere dei produttori di latte della Sardegna? Ne abbiamo parlato con Maria Barca, portavoce del Movimento Pastori Sardi, da giorni in stato di agitazione per protesta contro il basso prezzo del latte alla stalla. Trovate l'intervista integrale nel player qui sopra ⬆️

La solidarietà dei sardi

Ieri erano stati i calciatori del Cagliari, dopo un tentativo dei pastori di bloccare la loro partenza per la trasferta di Milano. Oggi arriva quella dei commerciati di Nuoro: martedì 12 chiuderanno tutti i negozi del centro, una serrata "in segno di solidarietà e, quel che più conta, di condivisione con gli amici pastori e agricoltori". L'azienda Cao Formaggi di Oristano, tra le maggiori produttrici di formaggi ovini della Sardegna, ha sospeso ogni attività di produzione e distribuzione dei prodotti in segno di solidarietà con la protesta dei pastori per il prezzo del latte. E' la prima ad adottare una misura di questo tipo. La Cao, una cooperativa di pastori, ha motivato la decisione auspicando una rapida soluzione della vertenza. Nei giorni scorsi la stessa azienda aveva già deliberato di portare a 70 centesimi al litro l'acconto per il latte versato nel mese di gennaio.

Forze dell'ordine e Procure lavorano per individuare i responsabili della contestazione

Attraverso i filmati rilanciati sui social, già cinque allevatori sono stati identificati e denunciati. Ma non pagheranno per tutti: le indagini su quel che è accaduto in Sardegna negli ultimi tre giorni sono solo all'inizio. Domani, intanto, il Codacons presenterà un esposto alle Procure di Cagliari e Roma e all'Antitrust, chiedendo di "accertare se esistano i presupposti per contestare agli industriali del latte il reato di aggiotaggio". 

Il Governo si muove

"Io sto con i pastori", dice il vicepremier Matteo Salvini, chiarendo che è "urgente dare vita ad una Commissione Unica Nazionale con pastori, produttori e industriali per il latte ovino, con lo Stato (vista l'assenza della Regione) che torna a fare lo Stato e stabilisce un prezzo minimo di contrattazione, anche con una eventuale parte di sovvenzione". Il ministro dell'Agricoltura, Gian Marco Centinaio, non ha dubbi: "i pastori sardi hanno perfettamente ragione, poi le modalità le lascio a voi". E annuncia la sua visita in Sardegna per il prossimo weekend. "Voglio parlare con loro - spiega - sapere da loro se quello che decideremo è una cosa che può essere accettata". L'opposizione entra nella vertenza sarda con l'ex ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina, deputato e candidato alla segreteria dem: "Nessuno può rimanere indifferente. Come abbiamo costruito una soluzione per il latte vaccino negli anni scorsi, ora il governo deve occuparsi subito di loro, convocandoli immediatamente a un tavolo al ministero". 

La risposta dell'assessore a Salvini

"Leggere Salvini che dice 'Io sto con i pastori sardi' mi fa venire in mente le urla dei pastori sardi picchiati a suon di manganellate nel porto di Civitavecchia il 28 dicembre del 2010. Allora a guidare il ministero dell'Interno c'era un altro leghista che ordinò alle forze dell'ordine di caricare una delegazione di nostri conterranei, poco più di duecento persone, con molte mamme, mogli e figlie di pastori. Per un giorno intero furono cancellati i diritti costituzionali sulla libertà di movimento e di espressione". Così su Facebook l'assessore dell'Agricoltura della Sardegna Pier Luigi Caria. "Io non dimentico che tre pastori furono denunciati e per anni dovettero presentarsi, a loro spese di viaggio e di assistenza legale, nei tribunali della penisola per essere finalmente e giustamente assolti troppo tempo dopo. Invece che fare propaganda elettorale sulla pelle dei nostri pastori il governo nazionale perchè non mette a disposizione della Sardegna i 25 milioni di euro del fondo ovicaprino bloccati a Roma?". 

Sul fronte interno si annuncia una settimana calda

Ci si prepara al tavolo convocato per mercoledì 13 dalla Regione. Ma Coldiretti ha fatto sapere che intende sfilarsi. Così il governatore Francesco Pigliaru e l'assessore Pier Luigi Caria, si appellano "al senso di responsabilità di tutti: non lasciate il tavolo, fatelo per le decine di migliaia di famiglie che attendono le dovute risposte su un prezzo del latte inaccettabile".

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