Italia-Francia, lo scontro prosegue

Con la decisione del governo francese di richiamare il suo ambasciatore a Roma - unico precedente nel 1940 - lo scontro diplomatico tra Italia e Francia rischia di trasformarsi in un incidente di prima importanza. Mentre Di Maio rivendica il suo recente incontro a Parigi con un esponente dei Gilet gialli, l'altro vicepremier Salvini aggiunge carne al fuoco delle accuse.
Dopo essersi detto pronto a incontrare Macron, indica tre nodi che pesano sui rapporti italo-francesi: l'asilo di cui godono diversi ex terroristi, il respingimento dei migranti a volte abbandonati nelle valli e nei boschi delle Alpi, e i lunghi controlli delle dogane francesi nei treni in arrivo dall'Italia che in gran parte "rallentano il viaggio di liberi cittadini".
In realtà la lista del contenzioso, almeno stando alle polemiche divampate sui media negli ultimi anni, è più lunga, e comprende gli interessi contrastanti dei due paesi in Libia e l'atteggiamento di Parigi davanti al fenomeno migratorio che da lì punta verso l'Europa. Polemiche, come quella sul Franco CFA, che finora erano state contenute dal premier Giuseppe Conte, che a ogni uscita dei suoi vice faceva seguire dichiarazioni di amicizia per il il popolo francese. Uno sforzo che pare non essere bastato.