Conte: "Deficit al 2,04% senza toccare pensioni-reddito cittadinanza"

Conte: "Deficit al 2,04% senza toccare pensioni-reddito cittadinanza"
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Di Euronews Agenzie:  ANSA
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Il presidente del Consiglio ha esposto i punti dell'accordo con Bruxelles

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"In queste settimane abbiamo lavorato per avvicinare le posizioni senza mai arretrare rispetto agli obiettivi che ci hanno dato gli italiani con il voto del 4 marzo". Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso dell'informativa al Senato. Il premier ha preso la parola un'ora dopo il via libera ufficiale della Commissione europea alla manovra italiana.

"Non abbiamo ceduto sui contenuti, fermi nell'idea di invertire le politiche di rigore degli ultimi anni che hanno portato ad un impoverimento generale", ha detto Conte, aggiungendo poi che "le due principali misure della manovra, reddito di cittadinanza e quota 100, partiranno nei tempi che avevamo previsto".

Conte ha precisato che "la stima economico finanziaria delle misure che avevano maggiormente attirato l'attenzione dei nostri interlocutori europei, che ha richiesto tempo, ha rilevato che le risorse sono inferiori a quelle previste. Ciò ha permesso di ridurre il disavanzo dal 2,4% a circa il 2,04% senza modificare né i contenuti, né la platea, né i tempi di realizzazione delle due misure".

Il premier ha confermato inoltre che alla base dell'intesa con l'Europa c'è stata anche la revisione delle previsione di crescita. "Nella lettera alla Commissione europea - ha detto il premier - oltre a nuove quantificazioni ho rilevato che le modifiche dovranno tenere conto dell'evoluzione del quadro macroeconomico e del suo peggioramento dovuto al rallentamento in particolare del commercio internazionale. Il rallentamento del ciclo porta il Pil all'1% per l'anno prossimo, una variazione che si ripercuote, per alcuni versi anche positivamente, sui saldi di bilancio e sul saldo strutturale".

Abbiamo evitato la procedura d’infrazione da parte della Commissione europea. La conclusione positiva di questo...

Publiée par Giuseppe Conte sur Mercredi 19 décembre 2018

Le misure annunciate da Conte

Queste le altre misure annunciate dal premier:

  • Misure di contenimento della spesa pensionistica che si sostanziano nel raffreddamento dello schema di indicizzazione dei trattamenti pensionistici di più cospicuo importo. Inoltre si interviene sulle pensioni d'oro con riduzione dei trattamenti più elevati, con la previsione di un contributo di solidarietà temporaneo e progressivo per scaglioni di reddito. Una misura di equità sociale;

  • Revisione delle clausole di salvaguardia Iva per il 2020 e il 2021;

  • Istituzione di un'imposta sui servizi digitali gravante sui soggetti che nell'esercizio di attività d'impresa prestino servizi digitali e che superino determinate soglie di ricavo;

  • Rimodulazione di 800 milioni del fondo coesione territori. Il premier ha precisato che non pregiudicherà i progetti già programmati né quelli nuovi;

  • Abrogazione del credito d'imposta relativo alle deduzioni forfettarie in materia di Irap riconosciute in favore di soggetti passivi che impiegano lavoratori dipendenti a tempo indeterminato in alcune regioni. Tra le modifiche anche l'abrogazione del credito d'imposta in favore di soggetti che compiono investimenti in beni strumentali nuovi;

  • Introduzione dal primo gennaio 2019 di un'imposta unica sui pronostici e sulle scommesse;

  • Abrogazione dell'aliquota ridotta Ires in favore degli enti non commerciali;

  • Rimodulazione delle risorse finanziarie per 600 milioni nel 2019, prevedendo un incremento per ciascun anno dal 2022 al 2024 pari a 200 milioni, delle risorse destinate alla società Ferrovie dello Stato per la realizzazione di progetti previsti;

  • Per le amministrazioni centrali si prevede un rinvio della presa di servizio degli assunti al 15 novembre 2019, ma limitato alle assunzioni derivanti dal turn over ordinario degli anni precedenti;

  • Rimodulazione con riduzione di 850 milioni di euro per il 2019, e un incremento progressivo per ciascun anno dal 2020 al 2024 di 150 milioni e per il 2025 di 100, della quota nazionale per il finanziamento delle politiche comunitarie;

  • Si è tenuto conto inoltre della stima di maggiori entrate contributive per 150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019-2020-2021 in relazione alle quote di risorse stanziate per l'attribuzione del reddito di cittadinanza e destinazione all'assunzione di personale per rafforzare le attività dei centri per l'impiego;

  • Nello stato di previsione del ministero dell'Economia ci sono misure volte a definanziare il fondo per favorire lo sviluppo per capitale immateriale, la produttività e la competitività pari a 75mln per il 2019 e 25 milioni di euro nel 2020.

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