Nel reportage di Monica Pinna nella Striscia di Gaza il racconto di un palestinesi, ferito durante una manifestazione vicino al muro che divide Gata da Israele
Sono migliaia i palestinesi che ogni venerdì partecipano alla protesta di massa vicino al muro tra Gaza e Israele. Manifestazioni che durano ormai da 8 mesi. Ali, nome fittizio, è stato gravemente ferito ad aprile. Ci ha raccontato di aver preso parte a una marcia pacifica. Questi i motivi che lo hanno portato a scendere in strada.
"Le condizioni economiche qui a Gaza sono davvero difficili, non abbiamo nulla. Se a un giovane sulla trentina viene chiesto se ha un solo shekel vi dirà di no. Ecco perchè ci sono tutte queste manifestazioni alla barriera, è questo il motivo che spinge a protestare. Vogliono la libertà, la fine del blocco, vogliono lavorare, e avere una vita come tutti gli altri, come in qualsiasi altro paese, arabo o no", sottolinea Ali.
“Nella Striscia di Gaza siamo sotto assedio. Siamo tutti oppressi. I giovani, le donne, i malati e le persone sane, i feriti non possono essere trasferiti. I padri non possono sfamare i loro figli. Come possono permettersi le cure per i loro figli, quando la maggior parte dei trattamenti non sono disponibili qui? C'è molta pressione sulle persone. Questo è il motivo per cui tutti hanno partecipato ai raduni di fronte al muro. Vogliono che vengano riconosciuti i loro diritti fondamentali", conclude Ali.